La pirateria

Giornate Professionali di Cinema, Bagnoli Rossi (FAPAV) ‘Contro la pirateria serve approccio integrato’

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Un film su due appena uscito in sala finisce illegalmente online sui siti pirata entro tre giorni. Bene il Regolamento AGCOM. FAPAV, ANEC, ANEM e ANICA al lavoro insieme per sviluppare un progetto dedicato al camcording, aumentare la conoscenza del fenomeno e fornire agli esercenti gli strumenti necessari al suo contrasto.

Si è parlato anche di pirateria e strumenti di tutela dei contenuti audiovisivi alla 40esima edizione delle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento.

Il workshop promosso da ANEC, ANEM, ANICA e FAPAV ha rappresentato un’occasione per fare il punto della situazione, approfondire le prossime sfide e tracciare un bilancio di quelli che sono gli strumenti disponibili a tutela dei contenuti.

Dal camcording al regolamento AGCOM, senza dimenticare l’aspetto cruciale dell’educazione alla legalità, gli ospiti presenti al workshop moderato da Mario Mazzetti, Vice Presidente UNIC e Responsabile ufficio Cinema Anec, hanno offerto il loro punto di vista su un problema che interessa ad affligge l’intera filiera.

Secondo Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV: “Solo un approccio integrato che comprenda enforcement, lobby, comunicazione ed educazione alla legalità, e lo stesso sviluppo dell’offerta legale, è in grado di affrontare efficacemente il problema. Nel 2016 il 39% degli italiani ha visto illegalmente un contenuto audiovisivo e tra gli adolescenti under 15 l’incidenza della pirateria è del 51%. Per quanto riguarda le nuove uscite cinematografiche, i nostri studi rivelano che il 52% dei film è online illegalmente entro tre giorni dalla data di uscita nelle sale. Il problema del camcording è pertanto ancora rilevante”.

Proprio per contrastare il camcording la FAPAV, in collaborazione con ANEC, ANEM e ANICA, inizierà a lavorare allo sviluppo di un progetto dedicato volto ad aumentare la conoscenza del fenomeno e fornire agli esercenti gli strumenti necessari al suo contrasto.

Un contrasto che però è possibile, come testimonia l’esperienza di Andrea Stratta, AD UCI Italia, che con il suo gruppo è impegnato su questo fronte da molti anni. “Collaboriamo con la FAPAV per contrastare gli episodi di camcording ed è necessaria una triangolazione assieme anche alle Forze dell’Ordine per portare avanti delle azioni che partono inizialmente dalla prevenzione e dalla formazione del nostro personale, che conta oltre 2000 dipendenti nel periodo natalizio. Lo sforzo per formare adeguatamente il nostro staff è quindi importante ma necessario. Laddove vengano riscontrati degli episodi di camcording è fondamentale il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine e della FAPAV. Si tratta di un lavoro lungo e complesso che richiede molto tempo e un lavoro quotidiano”.

Si è concentrato invece sulla percezione del fenomeno da parte del pubblico, Giampaolo Letta, VP e AD Medusa, nel suo intervento: “Purtroppo il fenomeno della pirateria non viene percepito nella sua gravità dall’opinione pubblica e anche gli stessi operatori del settore non sono realmente a conoscenza di quanto il problema interessi l’intera filiera. C’è ancora molto da fare dal punto di vista della comunicazione, sia istituzionale che rivolta al grande pubblico, magari coinvolgendo anche i talent su questo tema che è sempre molto delicato. Ad esempio, si potrebbe valutare, anche da parte dei produttori, l’inserimento di alcuni messaggi di sensibilizzazione come product placement nei film. È un qualcosa che non è mai stato fatto, e potrebbe funzionare”.

Anche per Andrea Malucelli, Presidente AGIS/ANEC Emilia Romagna, l’educazione alla legalità è un aspetto determinante. “La pirateria preoccupa tutti, anche dal punto di vista culturale e sociale. Siamo impegnati a formare adeguatamente il nostro personale ma non è semplice. Dietro la pirateria ci sono vere e proprie organizzazioni criminali e per questo l’aspetto educativo rimane centrale. Il pubblico va messo a conoscenza dell’importanza dell’industria audiovisiva anche come possibile lavoro per le nuove generazioni. Inoltre, rendere sempre più difficile il reperimento dei contenuti online, tramite blocchi e sequestri, rimane sempre un aspetto decisivo”.

Per quanto riguarda gli strumenti di tutela dei contenuti, Stan McCoy, Presidente Motion Picture Association EMEA, ha sottolineato nel suo intervento come il Regolamento AGCOM rappresenti oggi una best practice, anche a livello internazionale. “La pirateria rappresenta una forma di inquinamento per l’ecosistema online e mina l’intera industria creativa che impiega, solo in Europa, oltre 11 milioni di persone. Secondo uno studio della Carnegie Mellon University, in media la pre-release pirata di un film influisce negativamente del 19% sul box office. Un altro studio della Digital Citizens Alliance rivela invece come i 589 siti pirata più visitati abbiano generato un fatturato annuo di 209 milioni di dollari, grazie alla pubblicità. Il problema è ampio e complesso e necessita di interventi sotto vari aspetti, dall’enforcement alla comunicazione. Lo scorso giugno abbiamo annunciato la creazione di una nuova coalizione che comprende oltre 30 operatori leader del mercato dei contenuti audiovisivi (ACE, Alliance for Creativity and Entertainment) con l’obiettivo combattere la pirateria su scala globale proprio perché questo fenomeno non ha confini”.

In conclusione dell’evento è intervenuto il Commissario AGCOM Antonio Nicita che ha sottolineato il successo del Regolamento AGCOM come strumento per il contrasto ai siti massivi di pirateria, con oltre 1000 interventi. “Il regolamento rappresenta una delle best practices e ora vedremo come realizzare le nuove forme di tutela che sono state riconosciute anche da un recente intervento normativo italiano sia per quanto riguarda un’azione di tipo cautelare che riduce ancora di più i tempi di intervento sia per quanto concerne la capacità di selezionare soggetti che ripetutamente violano il Diritto d’Autore e quindi il problema della reiterazione”.