Garante privacy, maggiori tutele per lo screening neonatale esteso

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Il Garante privacy chiede maggiori tutele per i dati personali utilizzati per lo “screening neonatale esteso” (SNE) a fini della diagnosi precoce di patologie metaboliche ereditarie. Lo screening, facoltativo a livello nazionale, riguarda solo le patologie per cui esistono terapie, farmacologiche o dietetiche, efficaci con evidenza scientifica.

Considerata la delicatezza dei flussi informativi, il Garante ha richiamato l’attenzione di tutti i soggetti coinvolti sull’esigenza di assicurare le garanzie previste in materia di protezione dei dati personali sottolineando innanzitutto la necessità che, prima dell’introduzione dello SNE, gli organismi sanitari svolgano adeguate attività di informazione al pubblico in merito alla disponibilità e alla volontarietà o meno dei test effettuati, nonché alle specifiche finalità e conseguenze dello screening, anche nell’ambito di pubblicazioni istituzionali.

Nel dare il via libera al decreto del Ministero della salute, il Garante ha chiesto di apportare alcune correzioni riguardo al consenso informato, che le strutture dovranno richiedere ai genitori o al tutore legale del neonato non solo per l’atto medico ma anche per il trattamento dei dati personali, sanitari e genetici. Nell’informativa dovrà essere ben evidenziato, in particolare, il carattere facoltativo (o obbligatorio nelle Regioni in cui ciò sia previsto) del conferimento dei dati per lo Sne; le finalità perseguite: cura e, in caso di esito positivo, consulenza genetica; l’ambito di comunicazione dei dati (Centri di screening neonatale, Registro nazionale delle malattie rare, registri regionali). Il modello di consenso dovrà, tra l’altro, riportare la dichiarazione dei genitori riguardo alla volontà di conoscere i risultati dello screening, comprese eventuali notizie inattese.

Altre modifiche hanno riguardato le modalità di raccolta dello spot ematico da parte del personale del punto nascita e il successivo invio al Centro di screening neonatale di riferimento con i dati personali ed anamnestici associati; le misure di sicurezza per assicurare un elevato livello di protezione e di garanzia. Dovrà essere perfezionata anche la norma relativa alla consulenza genetica che dovrà essere fornita ai genitori in ogni caso in cui il risultato dello SNE sia positivo. Si potranno prevedere specifiche iniziative di aggiornamento professionale degli operatori anche in materia di protezione dei dati personali.