Spettro radio

Frequenze: come ottimizzare la banda con lo spettro sottoutilizzato

di |

La tecnologia radio cognitiva una soluzione per ottimizzare l’utilizzo della banda limitata con l’accesso a spazi bianchi Tv per evitare le interferenze. E’ questa la missione del progetto QOSMOS finanziato dalla Ue con 9,4 mln di euro.

L’esplosione dei dispositivi connessi ha posto un grosso problema, quello della necessità di aumentare lo spettro radio che però è una risorsa limitata.

È questo, insieme alla forte domanda di dati e al fatto che i consumatori sono sempre meno propensi a pagare per questi servizi, a rappresentare la grande sfida futura dell’industria tlc.

Sull’argomento è in corso un ampio e approfondito dibattito che coinvolge in primis le telco (ETNO ha chiesto alla Ue interventi rapidi, ndr) e i broadcaster con la convinzione che dall’uso efficiente dello spettro si potrà generare ricchezza e lavoro per il mercato europeo.

Per quando riguarda l’ottimizzazione della banda, una soluzione potrebbe venire dalla tecnologia radio cognitiva, sviluppata nell’ambito del progetto QOSMOS finanziato dall’UE con 9,4 milioni di euro dal 7° programma quadro.

Una scelta che permetterebbe anche di tenere sotto controllo i costi delle telecomunicazioni, migliorando i servizi e stimolando lo sviluppo di nuovi mercati.

Il progetto QOSMOS permetterebbe di sopperire alla scarsità di banda e risparmiare sui costi.

Come? Con l’accesso a porzioni sottoutilizzate dello spettro e la condivisione dello stesso tra diversi dispositivi.

Più precisamente, come ha spiegato Michael Fitch di British Telecom, che ha coordinato il progetto, “l’idea è di scomporre i silos”.

“Ogni nuovo servizio e ogni nuova tecnologia – ha puntualizzato Fitch – hanno bisogno di un nuovo spettro e i silos si formano quando ci sono molti dispositivi diversi che usano molte parti diversi dello spettro.”

La diversità porta a una gestione inefficiente dello spettro. I partner del progetto hanno pertanto sviluppato tre tecnologie:

  1. Un sistema di gestione centrale che controlla il “portfolio” dello spettro in tempo reale per una regione o paese;
  2. Un sistema di gestione della risorsa che assegna lo spettro a singoli sistemi e percepisce l’ambiente;
  3. Un terminale di radio cognitiva.

Il progetto ha anche sviluppato un prototipo di ricetrasmittente per generare forme d’onda FBMC (Filter Bank Multicarrier transmission). Il sistema FBMC dovrebbe sostituire la tecnologia OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing) comunemente usata oggi. Con la trasmissione FBMC, lo spettro viene ritagliato in blocchi rettangolari in modo da essere organizzato meglio per un uso più efficiente.

Accesso agli spazi bianchi per evitare le interferenze

Poiché l’idea alla base di QOSMOS è quella di usare porzioni sottoutilizzate dello spettro già assegnato, un problema importante è evitare l’interferenza. Un progetto pilota, condotto dall’Ofcom – Autorità britannica delle tlc -, utilizzerebbe a esempio una parte della tecnologia sviluppata nell’ambito di QOSMOS per accedere agli spazi bianchi, che sono spazi inutilizzati nella banda UHF assegnati alle emittenti televisive.

L’Ofcom dovrebbe essere pronto per la commercializzazione degli spazi bianchi TV a partire da quest’anno.

Senza una gestione intelligente dello spettro, l’interferenza da parte di “utenti secondari dello spettro” potrebbe diminuire la qualità di trasmissione.

Secondo Fitch, “per evitare l’interferenza è necessario gestire meglio lo spettro e non si tratta solo di scegliere lo spettro ottimale, ma anche la forma d’onda adeguata”.

Micro-commercio di spettro

I membri del consorzio QOSMOS non hanno solo sviluppato la tecnologia, hanno anche riflettuto seriamente su come dovesse essere impiegata. Hanno condotto un’analisi della catena di valore e hanno sviluppato “casi d’uso” commerciali, che confrontavano i costi di accesso allo spettro sottoutilizzato con quelli dell’acquisto di nuovo spettro e hanno identificato i settori nei quali la tecnologia radio cognitiva potrebbe essere commercializzata.

Gli attuali proprietari di spettro, ad esempio, potrebbero affittare il loro spettro per brevi periodi di tempo, mentre i gestori delle reti potrebbero offrire servizi di gestione dello spettro di prima qualità. Nel tempo si potrebbe sviluppare un mercato completamente nuovo di micro-commercio di spettro.

QOSMOS ha lavorato da gennaio 2010 a marzo 2013 e ha coinvolto 14 partner di consorzio di tutta l’UE e un partecipante del Giappone.

Il progetto è culminato in una serie di eventi tenuti da BT nel Regno Unito e da Microsoft a Washington. Il Commissariat à l’Energie Atomique, in Francia, continua il lavoro di sviluppo sulla ricetrasmittente FBMC e diversi membri del consorzio probabilmente commercializzeranno la tecnologia di gestione dello spettro.