il comunicato

Fermi tutti, abbiamo scherzato: e se il GDPR non fosse applicabile?

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Il Consiglio Provinciale Ordine Consulenti del Lavoro di Bari e l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro - U.P. di Bari, hanno provveduto in questi giorni ad indirizzare agli aderenti un comunicato, nel quale si indica che il Regolamento UE 679/2016 è “norma priva di contenuti applicativi e priva di dettagli operativi”.

Il Consiglio Provinciale Ordine Consulenti del Lavoro di Bari e l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro – U.P. di Bari, hanno provveduto in questi giorni ad indirizzare agli aderenti un comunicato ufficiale, in previsione dell’imminente scadenza del 25 maggio, nel quale si indica che il Regolamento UE 679/2016 è “norma priva di contenuti applicativi e priva di dettagli operativi”, in considerazione dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della bozza di decreto che abroga il Codice della privacy 196/2003.

Si consiglia, nell’incertezza normativa, di non procedere ad alcun adempimento e a non sottoscrivere contratti con consulenti del settore, in quanto “ogni provvedimento (e spesa) oggi sarebbe o potrebbe essere inadeguato o superfluo. Attendiamo gli sviluppi normativi e non firmate alcun contratto”.

Questi in estrema sintesi gli incredibili contenuti di un comunicato ufficiale del Consiglio Provinciale Consulenti del Lavoro di Bari e dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, che alleghiamo.

L’avv. Andrea Lisi, Coordinatore del D&L Department e Presidente di ANORC Professioni, esperto della materia, è netto nell’affermare che “appare evidente che queste sono solo le prime conseguenze di questo incredibile e frettoloso Schema di Decreto abrogativo del Codice della protezione dei dati personali annunciato dal Governo che – come ho già riferito – rischia di rivelarsi (oltre che pericoloso) incostituzionale per eccesso di delega”.

Per tale motivo le maggiori Associazioni Nazionali del settore hanno diffuso un comunicato congiunto fortemente critico sul contenuto di questo Schema chiedendo al Garante di intervenire, bloccando questa palese involuzione della normativa sulla protezione dei dati personali.

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