Nuove centrali eoliche offshore per oltre due Gigawatt, ossia il quadruplo rispetto ai 529 Gw installati l’anno scorso. E’ l’obiettivo che la Germania vuole centrare entro quest’anno al fine di rimpiazzare la potenza perduta con la decisione di chiudere il programma nucleare in seguito al disastro di Fukushima del marzo 2011.
Si evince dalle stime dell’istituto di ricerca ‘Global Data’.
In termini di installazioni eoliche offshore, Berlino strapperebbe così il primato al Regno Unito, che rimarrebbe però primo al mondo per capacità complessiva (oltre 4 gigawatt contro gli 1,3 della Germania). Prima del 2011 l’energia nucleare soddisfava un quarto del fabbisogno elettrico della Germania.
Da allora, per colmare l’ammanco seguito alla chiusura dei reattori, il paese è stato costretto ad aumentare l’utilizzo di carbone, non sostenibile alla luce degli ambiziosi obiettivi della strategia climatica varata nel 2010 dal governo Merkel. La cosiddetta ‘Energiewande’, la svolta energetica, prevede una riduzione dei gas serra pari al 40% entro il 2020 e all’80% entro il 2050 e portare la produzione di elettricità da energie rinnovabili ad almeno il 18% entro il 2020.
