Economia digitale, sei aziende su dieci a favore dell’iperconnettività

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Oggi il rischio più sentito dalle aziende è di non riuscire a tenere il passo dei nuovi trend legati all’ìperconnettività. Questo è ciò che rivela una recente ricerca condotta da The Economist Intelligence Unit (EIU) e commissionata da SAP.

L’economia digitale è un dato di fatto: oltre 2 miliardi di persone oggi possiedono un sofisticato dispositivo mobile, il 90% dei dati disponibili oggi a livello globale è stato generato negli ultimi due anni, si stima che nel 2015 le aziende investiranno oltre 1,7 trilioni di dollari in progetti e tecnologie per l’IoT. Lo studio “Hyperconnected Organizations”, che ha coinvolto 561 manager nel mondo, evidenzia che le aziende stanno sempre più analizzando e interpretando i nuovi scenari evolutivi offerti da Internet, tecnologie mobile e Internet of Things (IoT) per far evolvere di conseguenza le proprie organizzazioni.

Adattare il business ai nuovi trend dell’iperconnettività rappresenta per i manager un’importante opportunità, capace di sostenere la crescita delle proprie organizzazioni. Più specificamente sei manager su dieci (59%) ritengono che non riuscire ad adattarsi all’iperconnettività sia il più grande rischio per la propria organizzazione, in particolare questo timore è più sentito dal retail (68%), seguito da IT e technology (67%) e servizi finanziari (64%). L’86% degli intervistati considera che l’iperconnettività sta avendo un impatto positivo sulla propria cultura aziendale e i due terzi sostengono che il nuovo scenario presenta più benefici che minacce.

Dallo studio svolto con EIU risulta che i manager stanno accogliendo favorevolmente la sfide di un mondo sempre più interconnesso. Anche in Italia stiamo riscontrando da parte dei nostri clienti un atteggiamento favorevole e di apertura. La chiave di volta di questo nuovo scenario è “re-invenzione”, cioè risultano vincenti le aziende pronte a rimettersi in discussione rivedendo il proprio tradizionale modello di business per sfruttare le opportunità della digital economy. Con il potere del real-time computing, i responsabili possono ottenere i dati di cui hanno bisogno in tempo reale; possono alimentare e verificare le loro intuizioni sul mercato riducendo drammaticamente i rischi legati agli investimenti . Grazie a interfacce utente semplici e intuitive possono usufruire dei dati senza rivolgersi ai tecnici e con il mobile possono accedervi ovunque si trovino. Questo forma di re-invenzione abilita la real-time enterprise, favorendo la collaborazione aziendale, accelerando i processi decisionali e il conseguimento dei risultati.” commenta Luisa Arienti, Amministratore Delegato di SAP in Italia.

La ricerca sottolinea, inoltre, come le aziende si stanno adattando all’iperconnettività con un approccio graduale. Ad esempio solo poco più della metà degli intervistati ha introdotto percorsi formativi per lo sviluppo di competenze digitali e se da un lato gli intervistati avvertono la necessità di un cambio organizzativo “fondamentale” e “profondo”, meno di un manager su cinque (19%) crede che la propria organizzazione debba essere radicalmente ristrutturata per rispondere nel breve alle emergenti sfide dell’iperconnettività.

L’economia digitale sta creando nuove figure professionali ed è dunque fondamentale investire in formazione: come SAP siamo impegnati a sostenere lo sviluppo di queste nuove competenze richieste dal mercato, ad esempio con la piattaforma Academy Cube o con programmi di collaborazione con le Università. In Italia il SAP University Alliances Program vede ormai 14 Università coinvolte attivamente su tutto il territorio. Stiamo lavorando inoltre con i nostri partner per lo sviluppo di programmi finalizzati all’inserimento di giovani in azienda, in seguito al conseguimento di certificazioni SAP. Non vogliamo, infatti, limitarci a fornire formazione, ma investiamo per offrire reali possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.” – conclude Arienti.

Per 8 intervistati su 10, Internet ricopre un ruolo importante per creare una relazione con i clienti e cercarne di nuovi, mentre il 68% ritiene che le tecnologie mobile sono fondamentali sia per gestire il rapporto con i clienti sia per promuovere la collaborazione interna all’organizzazione. Internet of Things rappresenta invece lo scenario principale per sviluppare e far arrivare sul mercato nuovi prodotti e servizi (per il 46% degli intervistati), lavorare con i fornitori (41%) e gestire le operazioni interne (40%).

La maggior parte degli intervistati, soprattutto appartenenti al settore manifatturiero, si aspetta che Internet nei prossimi 3-5 anni avrà un impatto rivoluzionario sul proprio business maggiore di quello stanno avendo le tecnologie mobili o l’Internet of Things. Questo suggerisce che gli intervistati si aspettano che il futuro impatto dell’iperconnettività avvenga in continuità con il passato, senza salti o cambiamenti troppo drastici.