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Dietro Gaia-X sempre Google, Microsoft e Amazon. La proposta di escluderli (solo) dalla governance

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"Questo è il motivo per cui ci sarà ancora una feroce lotta con la lobby”, riporta Handelsblatt, quotidiano tedesco di economia e finanza, facendo così capire che i giganti del cloud potrebbero anche scrivere insieme alle aziende europee le regole di Gaia-X.

Il 15 ottobre si aggiungeranno altri Stati dell’Unione europea, oltre ai promotori Germania e Francia, a Gaia-X, il framework europeo sul cloud. La scorsa settimana sono stati firmati i documenti per la costituzione della holding con sede a Bruxelles.

Tra le 22 aziende private che fanno parte del progetto, 2 sono italiane, mentre la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano non ha una strategia italiana su Gaia-X: a luglio ha promosso solo una videoconferenza con il ministero dell’Economia e dell’energia tedesco in cui Gaia-X è stato presentato a importanti aziende italiane, con l’esclusione di alcune di medie e piccole dimensioni specializzate sul cloud e già parte del progetto europeo. “Per quanto riguarda la parte pubblica del progetto, siamo disponibili ad entrare nel comitato governativo che indica le linee strategiche”, ha detto la ministra.

Tutti i governi che sostengono Gaia-X presentano il progetto come la soluzione per garantire la sovranità digitale degli europei, ma poi abbiamo scoperto che anche Google, Amazon, Microsoft e Alibaba possono farne parte ed essere certificati con il “bollino” Gaia-X. Ad oggi la proposta delle aziende private e degli Stati promotori del progetto è non concedere alle Big Tech il diritto di voto nella governance né poter partecipare alla decisione delle regole. “Ma questo è il motivo per cui ci sarà ancora una feroce lotta con la lobby”, riporta Handelsblatt, quotidiano tedesco di economia e finanza, facendo così capire che i giganti del cloud potrebbero anche scrivere insieme alle aziende europee le regole di Gaia X. 

Un’ulteriore dimostrazione che il futuro framework europeo sul cloud, per come è impostato oggi, non nascerà per contrastare le multinazionali statunitensi o cinesi del settore. La conferma viene anche dal presidente della Commissione dei monopoli in Germania, Jürgen Kühling “Ci sono buone ragioni per non salvare dati sensibili sui server statunitensi, ma sono molto scettico sul tentativo di creare un’alternativa europea da parte dello Stato. Lo Stato qui sopravvaluta se stesso”.

Soddisfare le regole che la governance di Gaia-X andrà a definire non èsarà sufficiente a tutelare i dati strategici e sensibili di un Paese e l’interesse nazionale se poi non vengono approvate regole stringenti nei singoli Stati membri per garantire l’interesse nazionale sui dati e per non perdere la capacità di processare i dati: se la capacità di computing passa completamente nelle mani di Google, Amazon, Apple&Co., si perderà il controllo sull’economia del Paese.