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Def, Gualtieri: “Svolta verde sarà asse della manovra”. Lo strumento dei green bond

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Nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, il ministro dell’Economia illustra i punti salienti della manovra e rilanciano l’idea di un Green New Deal per l’Italia. Sarà costituito un fondo fuori dai paletti del 3% e saranno lanciati titoli di debito a sostegno degli investimenti verdi.

Nella manovra presentata dal Governo Conte, il capitolo della crescita sostenibile e a basso impatto ambientale sembra poter ambire ad un ruolo chiave da qui a prossimi anni. A ribadirlo più volte sia il Premier Giuseppe Conte, sia il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, insistendo sul Green New Deal di cui si parla da giorni e settimane.

Dal punto di vista dell’esecutivo, l’Italia deve riuscire ad imporre una svolta verde alla sua economia e all’Europa tutta. “Il Green New Deal è uno degli assi della manovra, orientando gli investimenti alla transizione e ad una maggiore sostenibilità. Istituiremo un fondo di 50 miliardi e chiederemo di scorporarlo fuori dai paletti del 3%”, ha affermato Gualtieri in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo l’approvazione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef).
L’idea di base avanzata dal Governo è quella “di emettere dei green bond, dedicati alla sostenibilità e all’ambiente”, vale a dire “titoli di debito italiani esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti green“.

Nell’introduzione della nota al Def, Gualtieri ha parlato di “Un Green New Deal italiano ed europeo, orientato al contrasto ai cambiamenti climatici, alla riconversione energetica, all’economia circolare, alla protezione dell’ambiente e alla coesione sociale e territoriale, sarà il perno della strategia di sviluppo del Governo. Esso si inserirà nell’approccio di promozione del benessere equo e sostenibile, la cui programmazione è stata introdotta in Italia in anticipo sugli altri paesi europei e che il Governo intende rafforzare in tutte le sue dimensioni”.

Per raggiungere questo obiettivo, è specificato nel Nadef, si adotteranno misure che incentivino “prassi socialmente responsabili” da parte delle imprese e degli operatori finanziari e interventi di infrastrutture verdi per il contrasto al dissesto idrogeologico.

Si perseguirà “la piena attuazione della eco-innovazione anche sfruttando gli strumenti di finanza sostenibile in corso di predisposizione a livello europeo” e “si rimuoveranno o riformeranno progressivamente quelle agevolazioni, incluse le agevolazioni fiscali, dannose per l’ambiente”.

Verrà introdotto un apposito fondo che orienti, anche su base pluriennale, le iniziative imprenditoriali in questa direzione; si garantirà adeguata attuazione e pubblicizzazione del fondo per il mecenatismo ambientale.

Sarà infine necessario promuovere “lo sviluppo e l’introduzione di nuove tecnologie, contemperato con le esigenze di tutela ambientale e di salute della popolazione”, oltre che le ricerche più innovative in modo da “rendere più efficace la ‘transizione ecologica’” e “indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare, che promuova la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto”.

In questo contesto si perseguirà “la riduzione del consumo di plastica mono uso” e saranno proposte specifiche misure per limitare i rifiuti marini (marine litter) e per il recupero degli stessi.