riflessioni

Covid-19, continuare a essere attivi per tutelare la salute fisica e mentale

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Essere attivi mentalmente, darsi dei piccoli obiettivi da realizzare quotidianamente, permette di potenziare le risorse interne e non cedere all’oppressione di un tempo che sembra essere congelato a causa dell'emergenza che stiamo vivendo.

Ci sentiamo impotenti, non possiamo reagire se non stando chiusi in casa e anche se fino a poco tempo fa, per alcuni di noi, questo era un desiderio, oggi con il passare dei giorni sono in molti a percepire stati d’ansia, malumori, rabbia, veri e propri attacchi di panico per il fatto di sentirsi chiusi in gabbia, privati della libertà e iniziano a sentire il peso della drammaticità degli eventi che si carica del fardello dell’impotenza, del non poter fare nulla se non attendere l’evolversi degli stessi.

Solo una cosa possiamo fare, quella che ci sembra la più difficile in questo momento, lo stare in casa, non uscire, rimanere al sicuro nelle nostre abitazioni e tutelare in tal modo la salute di tutti. Non è un far nulla, è un fare tanto, è mantenerci saldi per saper fronteggiare gli eventi, per affrontare questa malattia che sta decimando vite e logorando l’anima del nostro paese.

Non siamo impotenti ma resilienti e tutti insieme dobbiamo unirci e realizzare, ognuno nella propria posizione di “privilegio”, il bene collettivo.

Un bene fisico che ci permette di controllare la pandemia e un bene psichico al quale tutti siamo tenuti a contribuire per tutelare il bene della nostra società.

E allora non pensiamo di non poter fra nulla, ma di fare tanto nel contribuire ognuno nel proprio spazio domestico a salvaguardare la propria e altrui salute mentale in termini di continuità procedurale di un fare psichico che non si ferma di fronte alle calamità.

Un essere centrato mentalmente che ci permette di reggere alle scosse profonde che rischiano di sradicare le nostre radici. Più sono forti e più la nostra centratura mentale deve rimanere solida.

Se in un primo momento ci siamo trovati impreparati di fronte all’azione distruttiva di questa malattia, oggi dobbiamo combattere per affrontarla facendo leva sulle nostre risorse interne. E in questo la scienza e la psicologia ci vengono incontro.

Rivedere lo stare a casa in termini di sospensione della consuetudine ci fornisce l’opportunità di sviluppare nuovi modi di procedere, nuove abitudini che rispolverano le vecchie dando loro un colore diverso e ci permettono di non arrestare il tempo ma di andare avanti, verso un’uscita dal tunnel che salvaguardi il benessere mentale di tutti.

Per permettere questo, abbiamo l’obbligo e il dovere di mantenere salda e di tutelare la nostra salute mentale dandoci dei programmi ogni giorno, piccoli step per affrontare le giornate e non cedere al senso di immobilità che alcuni di noi vivono.

Più ci si ferma, più si cede al senso di solitudine, al sentirsi inermi, all’angoscia e alla paura e più le nostre risorse psichiche si indeboliscono.

Essere attivi mentalmente, darsi dei piccoli obiettivi da realizzare quotidianamente, permette invece di potenziare le risorse interne e non cedere all’oppressione di un tempo che sembra essere congelato e che, nell’immobilità dello stare fermi e dell’attesa, ci deruba della salute mentale.

Ognuno nel proprio spazio domestico, nella propria posizione temporale in base dell’età che vive, deve attivarsi nel sostenere l’anima di un Paese che non si arrende e che continua a fare.

Bambini che fanno disegni, mamme che cantano ninne nanne, anziani che continuano a cucinare anche se la paura li pervade, docenti che continuano a lavorare nell’allestimento scolastico delle proprie camere, psicoterapeuti che garantiscono la loro presenza adattandosi a setting online, vita che continua nello sforzo comune di dare anima e continuità ad un Paese indebolito da una malattia che ci allontana del fuori e ci costringe, a mò di lezione di vita, a stare dentro i nostri affetti, a dar valore alla nostra quotidianità, alla nostra collettività, alla condivisione e alla trasmissione di valori.

Continuiamo allora a dare valore alle nostre giornate, a continuare a fare giardinaggio, a cucinare, a cucire, ordinare, scrivere, leggere, vedere film, serie tv, documentari, studiare, ad alimentare il nostro cervello di linfa vitale, riempendo le nostre giornate di dedizione, disciplina, passione, creatività, in modo da salvaguardare non solo il nostro benessere psichico, ma quello dell’intera società.

Non siamo impotenti ma, ognuno nel proprio piccolo, contribuirà in tal modo a mantenere viva la nostra Italia colmandola di una forza psichica che mantiene la sua vitalità e si potenzia nella condivisione collettiva di un paese che non si arrende e non si ferma.

In questo darsi da fare, ognuno avrà l’opportunità di fare un bilancio della propria vita e quando il tempo sarà scongelato, proseguirà il suo percorso su una strada ben solida, verificata di fronte alle avversità, o viceversa dovrà iniziare ad agire per costruirsi finalmente un tempo migliore.