Il modello

Città sostenibili, a Berlino le fattori urbane per la spesa a km0

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Il fenomeno delle fattorie urbane: da Berlino un esempio sostenibile di agricoltura e allevamento in città, attento alla qualità dei prodotti e alla riduzione di gas serra, grazie all’high-tech e a un modello di produzione virtuoso green oriented.

Servono circa 1000 metri quadri, una buona formazione, la tendenza all’innovazione e la massima attenzione alla qualità delle materie prime per realizzare e aprire una fattoria in ambito urbano. A Berlino, città di cui spesso si sente parlare in termini di smart city, crescita sostenibile e nuove tecnologie, ce n’è più di una e a quanto pare funzionano benissimo.

EcoFriendly Farm è una di queste, con i suoi 2000 metri quadri di spazi per allevamento e coltivazioni, nel quartiere di Schöneberg, che coltiva legumi e alleva pesci, vendendone rispettivamente 30 e 35 tonnellate l’anno. Un caso d’eccellenza (visto che sembra essere la più grande d’Europa) che presto potrebbe diventare un modello replicabile in altre città e diversi contesti urbani del mondo.

Una produzione rigorosamente destinata alla vendita a km0, per i consumatori cittadini locali e un’economia di quartiere, che utilizza smart technologies applicate all’agricoltura (400 varietà di piante) e l’allevamento ittico (persici e lucci principalmente), con riduzione a zero di uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, poco spreco di acqua (riciclata continuamente per i diversi utilizzi grazie allo smart water management system) e altre risorse naturali, per la massima sostenibilità ambientale, l’efficienza energetica e un taglio netto alle emissioni di CO2.

La fetta di gas serra addebitati all’agricoltura mondiale è tra il 20 ed il 30% del totale, a cui si aggiunge quella ben più grande che si ha sommando il ciclo del freddo per la distribuzione e il trasporto su gomma dei prodotti.

Ecco quindi che le fattorie urbane diventano un modello di sostenibilità cittadina per le smart city di domani, che può essere esportato. La stessa EcoFriendly Farm sta pensando ad un franchising globale, anche a seguito delle tante richieste provenienti dai Paesi emergenti dell’Africa meridionale e del Sud Est asiatico. Tra i potenziali clienti ci sono gli albergatori, i ristoratori, le catene di piccoli negozi di alimentari e gli sviluppatori di applicazioni mobili dedicate al settore (con rilevanti ricadute sullo sviluppo dell’app economy e in parallelo dell’economia digitale).