I dati

Case e cose connesse: in Europa cresce il mercato IoT, varrà il 25% di quello globale entro il 2023

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Nel 2020 le misure restrittive per il contrasto alla pandemia di Coronavirus hanno favorito gli acquisti e gli utilizzi di oggetti smart connessi a internet in gran parte dei Paesi europei. Un consumatore su cinque ha indossato occhiali, orologi e abiti connessi in rete. Soprattutto in Europa dell’Est e del Nord.

Dopo l’Asia e il Nord America, è il mercato europeo dell’Internet of things (IoT) a crescere più rapidamente al mondo.

Potrebbe valere il 25% dell’interno comparto IoT globale, secondo stime Idc con un tasso di crescita medio annuo del +15,7% (contro il +13,2% dell’Asia e il +11% del Nord America).

IoT, il cuore digitale d’Europa

Parliamo di circa 205 miliardi di dollari di valore, solo per il mercato IoT europeo (sui quasi 900 miliardi attesi per il 2022), che di per sè rappresenta una leva straordinaria per accelerare la transizione digitale del vecchio continente.

Un trend visto in crescita, nei prossimi anni, perché l’IoT europea varrà il 23% di quella globale nel 2022 e il 25% nel 2023.

Nell’Unione si potrebbero contare 4,9 miliardi di oggetti connessi in rete entro il 2025 (su 25 miliardi circa a livello mondiale).

La spesa consumer degli europei per l’internet delle cose rappresenta il 63% del totale, per un volume complessivo di ricavi che nel 2019 è stato di 28,5 miliardi di euro.

case e cose connesse: i nuovi dati Eurostat

Nel 2020 Eurostat ha rilevato un consolidamento delle vendite di smart device in tutta Europa. L’IoT fatta di oggetti interconnessi tra loro e alla rete di tipo consumer ha registrato una crescita delle vendite, soprattutto durante il 2020, l’anno della pandemia.

Il 20% degli intervistati (età 16-74 anni) ha dichiarato di aver fatto uso di orologi, occhiali e cinturini smart connessi in rete, ma anche cuffie smart, dispositivi per la sicurezza e indumenti connessi a internet.

Ad averli utilizzati soprattutto giovani tra i 16 e i 24 anni nel 28% dei casi, contro il 23% di chi ha tra 25 3 54 anni, l’11% di chi ha tra 55 e 64 anni e solo il 5% di chi ha tra 65 e 74 anni.

Oltre ai gadget più celebri dell’IoT, ci sono anche gli assistenti virtuali, che segnano l’11% degli utilizzi nelle case degli europei, e le soluzioni smart home per l’efficienza energetica (tra cui smart meter; sistemi di illuminazione digitalizzati, caldaie di nuova generazione), con il 10%.

I consumatori più smart d’Europa

I Paesi europei che più fanno uso di oggetti connessi in rete nella loro vita quotidiana e in casa sono Repubblica Ceca (35%), Finlandia (33%), Estonia (31%), Slovenia (26%), Slovacchia (25%), Danimarca e Svezia (24%), Spagna (23%) e Germania (22%).

Meno del 10% delle persone in Grecia (7%), Romania (8%) e Cipro (9%) ha utilizzato dispositivi indossabili connessi a Internet durante tutto il periodo preso in esame dall’indagine.

Non ci sono dati relativi a Francia e Italia per il 2020.