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Bollette scadute e non pagate: cosa fare per evitare la morosità

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Per quanto riguarda i consumatori, sia famiglie che imprese, per evitare la morosità è necessario sfruttare tutti gli strumenti a propria disposizione. Il mancato pagamento delle bollette può dipendere da diversi fattori (mancato recapito, dimenticanza, costi troppo alti) ed è importante prendere tutte le precauzioni per evitare di dover fare i conti con bollette scadute e rischi di morosità.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.

Le bollette di luce e gas presentano delle date di “scadenza” ben precise. Gli utenti sono tenuti ad effettuare il pagamento delle bollette entro la data indicata per evitare che il proprio fornitore avvii la procedura di morosità che, in caso di mancato pagamento da parte del cliente, porterà al distacco dell’utente e all’interruzione della fornitura (eventualmente riattivabile dopo i dovuti pagamenti e a seguito di una procedura specifica).

Per quanto riguarda i consumatori, sia famiglie che imprese, per evitare la morosità è necessario sfruttare tutti gli strumenti a propria disposizione. Il mancato pagamento delle bollette può dipendere da diversi fattori (mancato recapito, dimenticanza, costi troppo alti) ed è importante prendere tutte le precauzioni per evitare di dover fare i conti con bollette scadute e rischi di morosità.

Ecco, quindi, cosa fare per evitare i rischi di non pagare le bollette energetiche.

Addebito sul conto delle bollette

La prima cosa da fare per evitare il rischio di bollette scadute e non pagate è quella di richiedere al proprio fornitore l’addebito diretto delle fatture sul conto corrente. Si tratta di una soluzione molto più comoda rispetto al tradizionale pagamento con bollettino postale che, bisogna sottolineare, comporta costi extra legati alla commissione (1 – 2 Euro a pagamento) richiesta dal punto vendita o dall’ufficio postale dove si effettua il pagamento.

Da notare che molti fornitori del mercato libero propongono le loro offerte luce e gas prevedendo come unica modalità di pagamento l’addebito diretto su conto corrente (o carta di credito). Altri, invece, garantiscono uno sconto extra (solitamente applicato al costo dell’energia elettrica o del gas naturale) per i clienti che scelgono il pagamento con addebito su conto in sostituzione del pagamento tramite bollettino.

Con l’addebito sul conto, il pagamento della bolletta avverrà in automatico e si eviteranno alcune delle principali cause alla base delle bollette scadute e non pagate. Con questo sistema di pagamento, infatti, non sarà necessario attendere la ricezione della bolletta cartacea (ricordiamo sostituibile con la bolletta digitale inviata via e-mail per risparmiare) per effettuare il pagamento.

Di conseguenza, non ci sarà il rischio di ricevere bollette già scadute oppure di non ricevere proprio la bolletta. Allo stesso modo, con l’addebito sul conto corrente, non si correrà il rischio di dimenticare di pagare una bolletta, una cosa molto frequente soprattutto per chi ha molte cose da ricordare, tra scadenze e appuntamenti, in ambito lavorativo.

Bollette scadute non pagate: non c’è rischio di distacco immediato

Cosa succede, invece, se si riceve una bolletta già scaduta oppure se ci si dimentica di pagare una bolletta? In tutti i casi in cui la bolletta non viene pagata, non c’è troppo da preoccuparsi. In caso di morosità, infatti, la normativa prevede l’avvio di una procedura ben definita per effettuare il saldo di quanto dovuto.

L’interruzione della fornitura è solo l’ultimo step di una procedura molto articolata che dà al cliente tutto il tempo necessario per saldare quanto dovuto.

In caso di bolletta non pagata, a distanza di alcuni giorni dalla data in cui la fattura è scaduta, il fornitore provvederà all’invio di un sollecito di pagamento.

Si tratta di un avviso con cui l’azienda che eroga la fornitura di energia elettrica o di gas naturale ricorda al suo cliente di effettuare il pagamento dovuto. Con quest’avviso viene, solitamente, inviata un nuovo bollettino per effettuare il pagamento.

Solo dopo l’invio del sollecito di pagamento e solo nel caso in cui la bolletta scaduta non sia stata pagata, il fornitore provvederà ad inviare una raccomandata con un termine ultimo di pagamento.

In questa comunicazione “ufficiale” dovranno essere riportati chiaramente tutti i dati per effettuare il pagamento e per comunicare all’azienda di aver saldato i debiti pregressi. Senza queste informazioni, la comunicazione non è valida e un’eventuale futura interruzione della fornitura sarà illecita.

Da notare, inoltre, che il termine ultimo di pagamento deve essere fissato ad almeno 20 giorni dall’emissione della raccomandata e a 15 giorni dall’invio.

Anche in questo caso, se il termine ultimo di pagamento non rispetta queste indicazioni, la comunicazione invita dal fornitore sarà illegittima. Bisogna sempre verificare con attenzione le comunicazioni inviate dal fornitore per individuare possibili comportamenti non corretti.

Bollette troppo elevate: come ridurre gli importi per evitare la morosità

Se l’utente non rispetta il termine ultimo di pagamento, il fornitore potrà avviare la procedura per il distacco per morosità.

Il cliente, dopo il distacco, potrà richiedere una riattivazione della fornitura seguendo le modalità messe a disposizione del fornitore e affrontando, oltre ai costi legati alle bollette non pagate, anche i costi una tantum per la riattivazione stessa.

Ricordiamo che, salvo ulteriori proroghe decise da ARERA, i distacchi per morosità riprenderanno a partire dal 4 maggio. L’Autorità, infatti, ha sospeso questi provvedimenti a causa dell’emergenza sanitaria (ed economica) in corso.

Per evitare la morosità legata all’impossibilità di pagare le bollette di luce e gas (in quanto troppo elevate) è necessario sfruttare tutti gli strumenti a disposizione dei consumatori.

Famiglie e imprese devono fare i conti con bollette energetiche che, in molti casi, risultano davvero salate e, purtroppo, non è raro riscontrare problemi con i pagamenti.

La prima cosa da fare per evitare il rischio di morosità è prestare la massima attenzione alle tariffe di luce e gas attivate. Passando al mercato libero e scegliendo le migliori offerte disponibili sarà possibile dare un netto alle bollette, risparmiando cifre considerevoli rispetto al mercato tutelato.

La scelta delle migliori offerte luce e gas può avvenire, in modo molto rapido, grazie alla comparazione online disponibile tramite il comparatore di SOStariffe.it.

Inserendo il proprio consumo annuo (il dato è disponibile in bolletta ma può essere stimato grazie all’apposito tool integrato nel comparatore), si accedere ad una panoramica completa delle migliori tariffe luce e gas disponibili sul mercato libero con informazioni precise in merito ai costi mensili da affrontare (calcolati sulla base dei propri consumi) e sul risparmio rispetto al mercato tutelato.

Un “cliente tipo” (consumo annuo di 2700 kWh di elettricità e 1400 Smc di gas naturale) che passa dal mercato tutelato al mercato libero a fine aprile 2020 registrerà una spesa annuale di circa 430 Euro per l’elettricità e 800 Euro per il gas naturale.

Complessivamente, il risparmio annuale rispetto a quanto pagherebbe restando nel mercato tutelato (considerando le attuali tariffe stabilite da ARERA per i clienti in tutela) è pari a oltre 230 Euro.

L’enorme convenienza delle offerte luce e gas del mercato libero è un buon motivo per effettuare il passaggio anche se non si hanno problemi di morosità. Le tariffe energetiche del mercato libero, se scelte in modo corretto affidandosi alla comparazione online, permettono di minimizzare l’importo delle bollette e di ottenere un risparmio considerevole.

Accedere ai bonus

Per le famiglie in condizioni di disagio economico, inoltre, c’è la possibilità di richiedere l’erogazione del Bonus Luce e del Bonus Gas, agevolazioni che molti utenti in difficoltà economica non conoscono e, spesso, non richiedono.

Tali bonus vengono erogati sotto forma di sconti extra in bolletta e possono essere richiesti recandosi in un ufficio comunale predisposto per queste pratiche o, molto più semplicemente, in un CAF.

Per accedere ai bonus è necessario rispettare uno dei seguenti requisiti reddituali:

  • indicatore ISEE non superiore a 8.265 Euro
  • nucleo familiare con almeno 4 figli a carico e indicatore ISEE non superiore a 20.000 Euro
  • un nucleo familiare titolare del Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza (a prescindere dalla soglia ISEE)

Per quanto riguarda il Bonus Luce, l’importo dipende dalla composizione del nucleo familiare. Ecco i dettagli:

  • 125 Euro per famiglie da 1-2 componenti
  • 148 Euro per famiglie da 3-4 componenti
  • 173 Euro per famiglie da oltre 4 componenti

Da notare che le famiglie che sono costrette ad utilizzare un apparecchio elettro-medicale per il sostentamento della vita di uno dei componenti del nucleo familiare possono richiedere il Bonus per disagio fisico (che può sommarsi al bonus per disagio economico) presentando il certificato dell’ASL al momento della richiesta dell’agevolazione.

Per il Bonus Gas, invece, l’importo effettivo dello sconto dipende, oltre che dal numero dei componenti del nucleo familiare, anche dalla zona climatica dove è situata la fornitura e dalla presenza di un riscaldamento domestico che sfrutta il gas naturale. L’importo dell’agevolazione in questione va da un minimo di 32 Euro ad un massimo di 264 Euro.

I bonus in questione vengono erogati come sconto in bolletta e l’importo complessivo viene diviso in modo equo tra le varie bollette che il fornitore erogherà durante l’anno. Se il bonus è pari a 120 Euro e le bollette previste durante l’anno sono 6, per ogni bolletta ci sarà uno sconto di 20 Euro.

Per i clienti “indiretti”, ovvero per le famiglie a cui spetta il bonus ma utilizzano una fornitura di gas condominiale, il bonus gas viene erogato come bonifico domiciliato.