Diffida

Bollette 28 giorni, Agcom diffida gli operatori. Giorni gratis per risarcire gli utenti

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L’Autorità diffida Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre a compensare i giorni erosi con la bolletta quadrisettimanale nella prossima fattura.

“Giorni gratis” per compensare gli utenti di telefonia fissa e offerte convergenti dopo il ripristino della fatturazione mensile. Questo il senso della diffida Agcom inviata a Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre per chiudere la vicenda delle bollette a 28 giorni, nelle more della decisione del Tar del Lazio che ha rimandato al prossimo 31 ottobre il giudizio di merito sull’entità dei rimborsi. In soldoni, l’Agcom chiede agli operatori di rimandare l’emissione della prossima fattura di un numero di giorni pari a quelli “erosi” con l’emissione delle bollette a 28 giorni.

Vedremo a questo punto se gli operatori decideranno di ottemperare alla diffida dell’Autorità o se invece faranno ricorso.

Il calcolo del rimborso

Il meccanismo elaborato dall’Agcom prevede il calcolo dello “sconto” a partire dal 23 giugno 2017 (delibera 121/17/Cons) con un numero di giorni “gratis” pari a quelli che non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio “a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile”.

Il quella data l’Agcom dichiarò l’obbligatorietà della bolletta mensile per telefonia fissa e offerte convergenti fisso-Internet. Il rimborso sarà diverso per ogni cliente.

L’Agcom fa un esempio: “nel caso di una fattura emessa ad aprile con decorrenza dal primo al 30 aprile e in presenza di una erosione pari a 15 giorni, la decorrenza della fattura dovrà essere posticipata al 16 aprile e conseguentemente il periodo fatturato dovrà risultare quello intercorrente dal 16 aprile al 15 maggio”.

Tar del Lazio, udienza di merito alle calende greche

La diffida dell’Agcom tiene conto del procedimento in corso presso il Tar del Lazio, che ha sospeso il pagamento degli indennizzi fino “all’udienza di merito del 31 ottobre 2018”, lasciando “gli utenti privi di una tutela immediata ed effettiva, in quanto essi sarebbero costretti ad attendere molti mesi prima di vedersi riconosciuta tale restituzione, e nel frattempo non sarebbero nemmeno pienamente liberi di migrare verso altri operatori”. Si otterrebbe così, si legge, “l’effetto paradossale di costringere gli utenti a subire anche l’aumento dei canoni mensili che l’operatore ha già preannunciato in coincidenza col ritorno al ciclo di fatturazione mensile”.

Tutela della concorrenza

In altre parole, l’Agcom chiede agli operatori di chiudere subito il capitolo rimborsi (senza aspettare il giudizio di merito del Tar fissato il 31 ottobre prossimo) anche per consentire da subito agli utenti di migrare altrove senza la spada di Damocle del rimborso con il vecchio operatore, dal quale secondo l’Autorità sarebbe più difficile ottenere il ristoro dopo l’abbandono per altri lidi.

Per questo motivo, l’Agcom ha adottato questa “diffida che, nel rispetto e in esecuzione dell’ordinanza del Tar, garantisca un immediato effetto ripristinatorio a beneficio degli utenti, assicurando, al contempo, una soluzione ai rilievi formulati dal giudice amministrativo con riguardo agli equilibri finanziario-contabili dell’azienda”. 

L’Agcom precisa che non c’è “un limite massimo di 15 giorni per il reintegro spettante agli utenti”, cioè che il rimborso vale per tutti i giorni erosi con la bolletta a 28 giorni, e che restano “impregiudicati i rimborsi, su cui dovrà pronunciarsi il TAR del Lazio, spettanti a quegli utenti che risulteranno aver cambiato operatore successivamente alla predetta data del 23 giugno 2017”.

Detto questo, restano invece in piedi le indagini dell’Antitrust per verificare eventuali condotte anticoncorrenziali da parte degli operatori per l’aumento dell’8,6% delle tariffe dopo il ritorno alla fatturazione a 30 giorni.

Decreto fiscale

Il ritorno alla fatturazione mensile e non più a 28 giorni è stata introdotta nel decreto fiscale (la n. 172/2017) ed estesa anche ai contratti di telefonia mobile, con un nuovo termine di adeguamento concesso agli operatori fino all’aprile del 2018, prevedendo inoltre sanzioni pecuniarie per gli operatori che non si adeguano all’obbligo previsto dall’Agcom e ribadito ora dalla legge.

Gli operatori si sono tutti adeguati al ritorno alla fatturazione a 30 giorni a partire da aprile.