Elettrificazione

Battery 2030+, iniziativa Ue da 40 milioni di euro per la ricerca e l’innovazione applicata ai sistemi di accumulo

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Batterie a basso impatto ambientale, ricaricate da energia pulita da fonti rinnovabili e che durano molto più di quanto facciano oggi. Nuovo passo in avanti per l’elettrificazione dell’economia europea e non solo, tra trasporti/mobilità, settori industria e delle costruzioni.

L’inizio di settembre ha segnato la partenza del nuovo progetto su larga scala per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo dell’industria delle batterie nell’Unione europea. Si tratta della nuova fase del programma Battery 2030+, che potrà contare su 40,5 milioni di euro di risorse finanziarie.

Sette i progetti selezionati e pronti a partire per la creazione di batterie avanzate che inquinino meno, che durino più a lungo e che offrano performance migliori per consumatori e industria: “BIG-MAP”, “INSTABAT”, “SENSIBAT”, “SPARTACUS”, “BAT4EVER”, “HIDDEN” e “BATTERY 2030PLUS”.

Gli obiettivi di questi progetti sono rivolti alla promozione, il supporto e la diffusione dei processi di elettrificazione, di tecnologie a basso impatto ambientale e degli impianti di generazione di energia elettrica alimentati da fonti energetiche rinnovabili.

I progetti scelti avranno una durata triennale e complessivamente coinvolgeranno più di 100 tra università, imprese e centri di ricerca pubblici e privati.

Tra il 1990 e il 2016, secondo uno studio TEH – Ambrosetti, l’elettrificazione è aumentata a livello europeo (dal 17% al 22%) e italiano (dal 17% al 21%) e molti scenari delineano un ulteriore potenziale raggiungibile nel 2030, quantificato in un aumento compreso tra 3 e 9 punti percentuali sia per l’Europa, sia per l’Italia.

A livello nazionale, la crescita relativamente più elevata è prevista nel settore dei trasporti, con proiezioni di rialzo dall’attuale 2% ad un range compreso tra il 5% e l’8%. Si stima un aumento notevole – dal 26% al 32%-34% – anche per l’elettrificazione degli edifici. Infine, il settore industriale ha un potenziale stimato in 2-4 punti aggiuntivi, a partire dalla quota attuale del 35%.

Secondo uno studio firmato BloombergNEF (BNEF), Eaton e Statkraft, l’elettrificazione della domanda in ambito trasporti, edilizia e industria potrebbe permettere all’Europa di ridurre del 60% le proprie emissioni climalteranti prima del 2050.