Ultrabroadband

Banda ultralarga: Telecom Italia si prenota per la fibra in 40 città

di |

Nota ufficiale di Telecom Italia a Infratel che prenota investimenti autonomi per il cablaggio in fibra ottica di 40 città entro il 2017

Entra nel vivo la partita della banda ultra larga. Ieri Telecom Italia ha fatto la sua mossa, confermando ufficialmente in una nota inviata a Infratel la sua intenzione di cablare in fibra ottica 40 città entro il 2017 investendo in autonomia (con tecnologia Ftth e Fttb). La mossa dell’azienda guidata da Marco Patuano arriva nel giorno della dead line per la presentazione delle manifestazioni d’interesse per le 94 mila aree in cui è stato suddiviso il territorio nazionale nel quadro della Strategia nazionale per la banda ultra larga.

Deadline non vincolante, che ha perso ulteriormente appeal visto il perdurante stallo dei decreti attuativi dello Sblocca Italia sul credito d’imposta per chi investe in nuove reti, ancora fermo alla Ragioneria del Tesoro in attesa delle congrue coperture finanziarie. Questo significa che il vero banco di prova per gli operatori è fissato al 31 maggio, giorno in cui sono previste le presentazioni dei piani industriali.

Ed è proprio allo scadere del termine che l’investimento annunciato da Telecom Italia– che include città come Roma, Reggio Calabria, Napoli, Ancona, Trieste- coprirebbe già la maggior parte del cluster A e parte del Cluster B, ponendo però seri problema alla concorrenza. Secondo quanto previsto dallo Sblocca Italia (una volta attuato ndr.), se sono previsti investimenti privati con tecnologia Ftth in determinate aree, lo Stato non potrà sostenere altri investitori privati concorrenti. Questo significherebbe, di fatto, che la concorrenza – Metroweb in primis – non potrebbe usufruire dei fondi pubblici messi a disposizione dal governo tramite il piano a banda ultra larga. Un quadro quindi ancora incerto, quello della banda ultra larga, che sembra infittirsi.

Ad aggiungere nebbia al quadro generale, il parere dell’altro ieri da parte dell’Antitrust al governo, secondo il quale sarebbe preferibile non concedere nessun tipo di aiuto finanziario agli operatori ‘verticalmente integrati’, come Telecom Italia, spingendo quindi indirettamente per un veicolo condiviso con quote paritetiche (ipotesi Metroweb).

Ma anche da Bruxelles non arrivano buone notizie. La Commissione Europea, nell’incontro con i rappresentanti del Mise, ha infatti reso noto che sarà necessaria la pre-notifica formale per tutte le misure previste nello Sblocca Italia in qualsiasi area-tipo. Un diktat che non va giù al governo che preferirebbe evitare la pre-notifica riguardo alle aree bianche. Il braccio di ferro è solo all’inizio.

In giornata arriva il commento del presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, che alla domanda secondo la quale  l’annuncio di Telecom Italia di investire in solitaria fosse in netto contrasto con il parere dell’Autorità, risponde “noi non interveniamo nelle logiche di mercato, le scelte di politica inudtriale le fa il governo: a noi è stato chiesto un parere e noi l’abbiamo dato”.