La guerra dello streaming

AT&T vende la propria quota di Hulu a Disney e Comcast per 1,43 miliardi

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Cedute ai due soci restanti Disney e Comcast il 9,5% delle quote. Sulla base della transazione il valore della piattaforma Usa di streaming video sale adesso a 15 miliardi di dollari.

Il gigante delle telecomunicazioni americano AT&T ha venduto la sua partecipazione del 9,5% di Hulu per 1,43 miliardi di dollari ai due soci restanti Disney e Comcast.

Sulla base della transazione il valore della piattaforma Usa di streaming video sale adesso a 15 miliardi di dollari, contro i 5,8 miliardi del 2016 quando Time Warner (ora parte di AT&T) aveva rilevato il pacchetto azionario.

Non è chiaro come l’accordo possa influenzare i contenuti su Hulu nell’immediato futuro, ma come dichiarato dalla stessa società, AT&T si prepara a lanciare il proprio servizio di streaming video in abbonamento.

Hulu detiene 25 milioni di abbonati

Hulu è controllata in joint venture dalla Walt Disney Company (entrata in possesso anche della quota di 21st Century Fox) e NbcUniversal (Comcast).

La transazione dà a Walt Disney Co, che detiene una quota del 60 percento in Hulu, un maggiore controllo della compagnia, mentre Comcast rimane con una partecipazione del 30 percento in Hulu.

WarnerMedia rimarrà un prezioso partner per Hulu per anni a venire offrendo ai clienti il ​​meglio della TV, dal vivo e su richiesta, tutto in un unico posto”, ha detto in una nota Randy Freer, Chief Executive Officer di Hulu.

Hulu, che compete con Netflix Inc e Prime Video di Amazon, ha intanto più di 25 milioni di abbonati. La scorsa settimana la Disney ha annunciato che gli abbonati di Hulu raggiungeranno dai 40 ai 60 milioni di euro entro il 2024 e che la compagnia diventerà redditizia negli Stati Uniti entro il 2023 o il 2024

Tutti contro Netflix

Il passaggio di mano delle quote di Hulu e’ solo l’ultimo esempio delle grandi manovre in corso nello streaming, che si sono intensificate di recente.

Netflix, che questa sera riporterà i risultati del primo trimestre, resta oggi il leader con una market cap di 150 miliardi e 139 milioni di abbonati globali.)

Gli abbonati dovrebbero inoltre essere aumentati di 8,9 milioni, 1,6 milioni sul fronte domestico e 7,32 milioni all’estero. L’azienda negli ultimi due anni ha battuto le attese nel 63% delle occasioni. Gli analisti in media hanno un target sul titolo che prevede un ulteriore guadagno di un altro 14% entro dodici mesi. Ma alcuni osservatori sono piu’ prudenti davanti all’intensificarsi della concorrenza nel comparto.

Disney+

La scorsa settimana la Disney ha annunciato che il 12 novembre 2019 aprirà il suo nuovo servizio di streaming Disney + negli Stati Uniti, al prezzo di 6,99 dollari al mese.

In seguito l’azienda espanderà rapidamente il nuovo servizio in abbonamento in tutto il mondo, con l’obiettivo di coprire quasi tutte le principali regioni entro i prossimi due anni

Il nuovo Disney+ punta ad avere da solo 90 milioni di abbonati entro cinque anni, un terzo negli Usa e il resto oltre confine. Un nuovo concorrente sarà anche Apple, che ha sua volta in preparazione un proprio servizio streaming entro l’anno nonostante il suo annuncio in proposito sia stato scarno di dettagli.

La guerra degli abbonamenti streaming ha inizio.