il memorandum

Accordo Italia-Cina, Conte: ‘Spinta a export. No rischi su infrastrutture strategiche (saranno sotto controllo)

di |

Il premier alla Camera: ‘Il governo opererà un attento monitoraggio delle singole iniziative di collaborazione che saranno avviate a valle del Memorandum, per garantire che siano promosse con attenzione alla difesa degli interessi nazionali, alla protezione delle infrastrutture strategiche, anche nel digitale, e prevenendo il trasferimento di tecnologie in settori sensibili’.

Fa i nostri interessi e non mette a rischio quelli nazionali. In questo modo il premier Giuseppe Conte ha tranquillizzato i critici nel presentare, all’Aula della Camera dei Deputati (alle ore 15:30 lo farà anche in Senato), il Memorandum of understanding che l’Italia si appresta a firmare venerdì 22 marzo con il presidente cinese Xi Jinping in visita a Roma.

“Il contenuto del memorandum, negoziato per lunghi mesi con Pechino, coinvolgendo tutte le amministrazioni interessate, non presenta alcun rischio per i nostri interessi nazionali ed è pienamente in linea con la strategia dell’Ue”, ha ribadito, questa volta in Parlamento, il premier. “L’attenzione economico-commerciale” per la Via della seta “è pienamente legittima”, ha aggiunto. “Ed è giustificata proprio alla luce dei nostri interessi nazionali: possiamo potenziare il nostro export verso un mercato di enormi dimensioni”, ha spiegato Conte nel ricordare che l’intesa “non è un accordo internazionale e non crea vincoli giuridici: tecnicamente è un’intesa programmatica che delinea obiettivi e principi del grande progetto di connettività infrastrutturale della Belt and Road Initiative, che sin dal 2013 ha attirato l’attenzione dell’Italia”.

“Monitoraggio degli effetti del Memorandum a protezione delle infrastrutture strategiche, anche nel digitale”

Il premier ha poi anche annunciato un’attività di monitoraggio sulle attività che prenderanno il via dopo la firma dell’intesa con la Cina “per garantire che anch’esse siano promosse con attenzione alla difesa degli interessi nazionali, alla protezione delle infrastrutture strategiche, anche nel digitale, e prevenendo il trasferimento di tecnologie in settori sensibili”.

L’accordo è economico-commerciale, non in discussione alleanza con gli Usa

Infine, il premier ha rassicurato anche gli alleati Usa, contrari all’intesa con la Cina, suo principale competitor nella tech war: “Il perimetro del Memorandum of Understanding sulla Belt and Road è squisitamente economico-commerciale. Non mette minimamente in discussione la nostra collocazione euro-atlantica”, ha chiarito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo. L’Aula di Montecitorio ha approvato la risoluzione targata M5s e Lega sull’informativa del premier. In uno dei passaggi del documento della maggioranza approvato dall’Aula, si impegna il governo affinché “L’Italia si faccia promotrice presso l’Unione europea nell’ambito del partenariato tra Cina e la Ue della tutela di interessi strategici dei propri cittadini”.

Dopo la firma del Memorandum con l’Italia, la Cina il 9 aprile sarà protagonista del vertice a Bruxelles con l’Unione europea.