Contact tracing

A Singapore l’app è un flop. Se c’è l’ok del Parlamento, si passa al braccialetto anti Covid-19. Anche in Italia?

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Nella città presa a modello da molti Paesi, anche dall’Italia, per il tracciamento digitale dei contagiati dal virus, l'app anti Covid-19 è un flop. Scaricata solo dal 18% della popolazione. Così il Governo pensa a wearable device per tutti i cittadini per il contact tracing.

È un flop l’app di contact tracing a Singapore, città presa a modello da molti Paesi, anche dall’Italia, per introdurre il tracciamento digitale attraverso app anti Covid-19. Ad oggi nella città sono 24 le persone decedute a causa del Coronavirus e 13mila i positivi. 

Come riporta Reuters, Singapore prevede di lanciare wearable device, come ad esempio un braccialetto, per il contact tracing dei nuovi contagi da coronavirus. Se la misura verrà approvata, il governo distribuirà il dispositivo a tutti i suoi 5,7 milioni di abitanti. Nella città sono anche utilizzati i robot per garantire il distanziamento sociale nei parchi.

Singapore, come funziona l’app TraceTogether

La città-stato ha sviluppato la prima applicazione per smartphone anti Covid-19, si chiama TraceTogether e, diversamente da Immuni, non utilizza le API di Apple e Google.

TraceTogether funziona così:

  • Su base volontaria
  • Disponibile per Android e iOS
  • L’app non tiene traccia della posizione o dei contatti
  • I dati vengono memorizzati nel telefono per soli 21 giorni e non saranno accessibili se non si è identificati come contatti stretti con i positivi al Covid-19.
  • Il numero del cellulare è associato a un ID casuale ed è questo ID che viene scambiato tra telefoni, non il numero effettivo.

Proprio oggi è stato rilasciato un nuovo aggiornamento dell’app che prevede:

  • Registrazione con NRIC/FIN e numero del passaporto per i viaggiatori che visitano Singapore
  • Codice a barre NRIC/FIN per un check-in rapido e sicuro presso le sedi SafeEntry
  • Lancio delle versioni cinese, malese e tamil

TraceTogether scaricata solo dal 18% della popolazione

TraceTogether a Singapore è stata scaricata solo dal 18% della popolazione (5,7 milioni di abitanti) e ci sono stati problemi di “comunicazione” tra dispositivi Apple e con sistema operativo Android. Il sostanziale fallimento dell’app ha quindi indotto il governo a scegliere un sistema di tracciamento indossabile, come ad esempio un braccialetto con un chip Bluetooth, dotato di batteria e memoria con un costo di circa 10 dollari. 

“Stiamo sviluppando e presto lanceremo un dispositivo portatile indossabile che non dipendera’ dal possesso di uno smartphone”, ha detto il ministro degli Esteri Vivian Balakrishnan durante il suo intervento in parlamento venerdì. “Se questo dispositivo funziona potremo poi distribuirlo a tutti. Il dispositivo è in fase di sviluppo e può essere indossato su un cordino o tenuto in una borsa e sarà alimentato a batteria, ha concluso Balakrishnan. Il governo non ha specificato se l’utilizzo del dispositivo sarebbe obbligatorio. 

Questo scenario potrebbe avvenire anche in Italia?

Difficile dirlo. 

Come detto l’app di Singapore non utilizza le API di Apple e Google come invece fa IMMUNI. Per questo motivo, TraceTogether, riporta ancora Reuters, ha riscontrato problemi, in particolare sui dispositivi Apple, perché il suo sistema operativo sospende la scansione Bluetooth quando l’app viene eseguita in background. l ministro degli Esteri Vivian Balakrishnan ha affermato che le ripetute discussioni con Apple non sono riuscite a risolvere il problema. La vicenda è la stessa della Francia, a cui Apple non ha prestato aiuto all’app governativa perché non utilizza il sistema di notifiche di esposizione sviluppato insieme a Google. 

Immuni, nonostante utilizzi le API di Apple e Google, non funziona su tutti gli smartphone prodotti dalla mela morsicata e su tutti i cellulari Android e non funziona su Huawei e Honor. Così Immuni è stata rimossa dallo Store per problema di esecuzione sui due marchi della società cinese. Immuni rischia di essere un’app per un’elite di cittadini. Costa allo Stato 1,5 milioni di euro per il solo 2020.