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A San Valentino? La dating app, ma facendo attenzione

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Le dating app sono uno strumento estremamente popolare per trovare compagnia, con una spesa nel 2019 pari a 2,2 miliardi, il doppio di due anni fa.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Rimanere da soli a San Valentino, mentre gli altri si dedicano cene a lume di candela e scatole di cioccolatini, è così irritante che ci si è inventati pure la festa dei single il 15 febbraio, San Faustino (con Giovita, patrono di Brescia): e giù a trovare motivazioni plausibili e origini illustri anche per questo giorno, a partire dal nome propiziatorio del martire.

Già, perché se per tradizioni più recenti si può invocare la ribellione alle divinità del commercio, San Valentino può vantare addirittura di essere stata citata da Shakespeare: «To-morrow is Saint Valentine’s day / All in the morning betime, / And I a maid at your window, / To be your Valentine», canta Ofelia ormai pazza di fronte a Claudio e Gertrude.

Ma se la mancanza di compagnia ha afflitto per secoli chi non si trovava in una situazione sentimentale soddisfacente, la tecnologia è intervenuta, come al solito, per metterci una pezza, e oggi chi non vuole sopportare la vista di fidanzatini che tubano può cercare – se non proprio l’anima gemella – qualcuno nelle stesse condizioni in una dating app. Anche perché è un affare, e non da poco.

Quest’anno quasi 200 dollari a testa

Secondo la National Retail Federation and Prosper Insights & Analytics, infatti, solo negli Stati Uniti chi festeggerà San Valentino nel 2020 spenderà in media 196,31 dollari, il 21% in più rispetto all’anno scorso (161,96 dollari), per una spesa totale intorno ai 27,4 miliardi di dollari (+34%).

L’ultimo report di App Annie sullo stato della telefonia mobile ha mostrato come le dating app siano ormai diventate uno strumento estremamente popolare per trovare compagnia, con una spesa nel 2019 pari a 2,2 miliardi, il doppio di quanto si spendeva solo due anni fa.

Anche perché non ci sono solo Tinder, Bumble o Badoo: ormai il mercato sta puntando sulla specializzazione, e cioè su dating app che si rivolgono a caratteristiche specifiche dei single. OurTime è rivolta alle persone dai 50 anni in su, mentre Single Parent Meet permette di incontrarsi ai genitori single e Chispa favorisce i “match” tra gli ispanoamericani, e così via. Il tutto senza contare le crescite eccezionali, nell’ultimo anno, di app come Tantan (che sta facendo furore in Cina) o Hily (che usa il machine learning per suggerire il partner perfetto).

Conti da capogiro, ma i rischi non mancano

Grazie alla pervasività degli smartphone, alla loro facilità d’uso e i costi praticamente a zero per tutto ciò che non riguarda gli abbonamenti alle app di dating, tra cui la connessione dati (su SosTariffe.it si possono trovare le offerte più convenienti dei vari operatori per Internet mobile), questi strumenti sono ora entrati nel paniere delle tantissime subscription che ci illudono, ogni mese, di spendere solo una manciata di euro per i servizi più vari, da Netflix alle app per il crossfit.

Basti pensare che nel 2019 l’utente medio ha investito in almeno un mese di abbonamento per una delle dating app più diffuse, il 95% in più rispetto al 2017. Le app più efficienti nel “catturare” i propri utenti hanno fatto registrare una spesa media intorno ai 60 dollari l’anno, cioè, di solito, sei mesi di abbonamento.

E dire che non sempre è tutto facile per questo mondo che, fino a qualche anno fa, veniva raccontato con un po’ di reticenza. Proprio in questi giorni una commissione USA sta indagando sulla possibilità che predatori sessuali e minori usino app come Tinder e Bumble, visto che a quanto sembra le procedure per la verifica dell’età non sono a prova di bomba. I servizi di dating, infatti, di solito prevedono che l’utente abbia almeno 18 anni, mentre l’età minima per un abbonamento a un servizio internet standard, di solito, è di 13 anni.

Come correre ai ripari contro gli utenti sgraditi

C’è anche il problema dei leak di dati sensibili, come l’orientamento sessuale ma anche quello politico, o l’uso di droghe, alcool e tabacco. Un’associazione di consumatori norvegesi ha infatti scoperto che programmi come OkCupid, Grindr e Tinder non si fanno troppi scrupoli a violare le regole dell’Unione Europea sulla privacy degli utenti, anche se, com’è ovvio aspettarsi, le app hanno subito negato tali addebiti. Ma si sa che ormai i problemi di sicurezza in ambito digitale sono all’ordine del giorno.

Gli strumenti per proteggersi da incontri sgraditi, comunque, ci sono, e vengono anche usati con regolarità. Secondo il sito The Manifest, quasi tre quarti degli utenti di app di dating hanno bloccato almeno un altro utente negli ultimi 6 mesi, e il 60% è andato oltre, denunciando comportamenti inappropriati o espliciti direttamente ai gestori delle app.

Un paio di settimane fa Tinder ha aggiornato la sua app con una serie di nuove funzioni volte proprio a rendere più sicuro l’uso da parte degli utenti. Tra queste, l’integrazione con Noonlight, app per la sicurezza personale che permette di mettersi in contatto con i servizi d’emergenza con facilità in caso di bisogno, ma anche la funzione “Ti infastidisce?”, il cui obiettivo è identificare automaticamente i messaggi con un contenuto potenzialmente offensivo e permettere a chi li ha ricevuti di bloccarli e segnalare eventuali abusi.

Il futuro (distopico?) delle dating app

Non solo: sempre l’indagine di The Manifest mostra come il 93% degli utenti abbia cancellato una app di dating negli ultimi sei mesi, e questo può avere molte spiegazioni – semplicemente il programma può non essere di proprio gusto, o se n’è trovato un altro più efficace con cui si sono avviate relazioni soddisfacenti.

Ma il 18% ha parlato di “stress” nell’utilizzo di queste piattaforme, e l’11% una sensazione di “scarsa sicurezza”. In questo senso, le nuove funzionalità di Tinder (un’altra permetterà all’utente di annullare l’invio di un messaggio dove si sono utilizzati termini potenzialmente offensivi) fanno affidamento sull’intelligenza artificiale per rendere il contesto sempre più accogliente e rendere la sicurezza una priorità.

C’è anche chi ci scherza su. Qualche giorno fa è diventato virale il video di alcuni creativi che ipotizzavano un possibile “Amazon Dating”, in cui era possibile acquistare “Single sexy vicino a te a partire da 4,99 dollari con consegna gratuita grazie a Prime”, con tanto di recensioni, descrizione degli hobby elencati come le caratteristiche di un frullino, e perfino un menu a tendina per scegliere l’altezza del partner. Distopia o futuro?

Fonti: https://nrf.com/media-center/press-releases/confident-consumers-and-broader-buying-lead-record-valentines-day

https://finance.yahoo.com/news/72-dating-app-users-block-134100136.html

https://www.insider.com/fake-amazon-dating-app-sells-people-at-various-price-points-2020-2

https://www.appannie.com/en/insights/mobile-minute/top-dating-apps-for-finding-love-valentines-day/