State of the Internet: in Italia l’high broadband non decolla

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Le connessioni con velocità superiore a 10Mbps sono utilizzate a oggi solo dal 4,3% degli italiani. Solo l’1,6% delle connessioni supera i 15 Mbps, un freno per i contenuti 4K (ultra HD).

Italia


Fibra ottica

L’Italia e la Turchia sono gli unici due Paesi europei che nel primo trimestre di quest’anno hanno registrato un tasso di adozione della high broadband (connessioni superiori a 10Mbps) inferiore al 10%. Sebbene rispetto al primo trimestre 2013 l’Italia abbia registrato una crescita del 56%, rispetto allo scorso trimestre, l’adozione di connessioni high broadband è diminuita del 6,4%: a oggi, appena il 4,3% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps (per fare un confronto, le prime due della classe sono la Svizzera e i Paesi Bassi con un tasso di adozione rispettivamente del 45% e 44%).

È quanto emerge dall’ultimo Rapporto di Akamai sullo stato di Internet, secondo cui rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno, l’adozione della banda larga (connessioni di velocità superiore a 4 Mbps) è cresciuta dello 0,9% stabilizzandosi al 58%. Rispetto allo scorso anno, la crescita si attesta al 54%, un livello modesto rispetto ai best performer europei: Turchia (250%), Spagna (188%), Francia (144%), Portogallo (138%) e Irlanda (111%).

 

Secondo le rilevazioni della società, la velocità media di connessione in Italia nel primo trimestre è rimasta pressoché invariata a 5,2 Mbps rispetto al trimestre precedente (a fronte di un incremento dell’1,5% registrato a livello globale) ma ha registrato un incremento del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in linea con la crescita a livello globale del 24%.

In tutti i Paesi europei inclusi nella ricerca, è stata osservata una crescita a doppia cifra rispetto all’anno precedente, con incrementi che vanno dal +17% nell’Ungheria al +65% in Turchia. I Paesi europei che hanno registrato incrementi di oltre il 40% sono l’Irlanda, la Russia, la Spagna e la Turchia.

 

Tra i Paesi europei, l’Italia è l’unico Paese a registrare un declino nel lungo periodo del picco di velocità media di connessione, che è stato pari a 21,4 Mbps in flessione dello 0,7% rispetto allo scorso anno e del 2,8% rispetto al trimestre precedente.

Leader della classifica globale è la Corea del Sud  con una velocità di picco di 23,6 Mbps e un +8% di crescita) in sorpasso rispetto al Giappone, ora al secondo posto con una velocità di picco di 14,6 Mbps. In Europa, Akamai segnala le impressionanti performance di Lettonia (#6) e Finlandia (#9), che rispetto al trimestre precedente hanno registrato un aumento della velocità di connessione del 15% e del 18% rispettivamente.

 

Tornando all’Italia, la velocità media di connessione mobile si è attestata sui 4,6 Mbps.

Quanto all’adozione dei contenuti in 4K (Ultra HD) – per i quali è necessaria una connessione tra i tra i 10 e i 20 Mbps – l’Italia, si attesta al 38° posto a livello mondiale, con solo l’1,6% delle connessioni superiori ai 15 Mbps (in crescita del 49% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Anche in questo caso, la classifica è guidata dalla Corea del Sud con il 60% delle connessioni pronte per il 4K seguita dal Giappone con il 32%. Tra i primi dieci, sei sono i Paesi europei: Svizzera (#4), Olanda (#6), Svezia (#7), Norvegia (#8), Finlandia (#9) e Repubblica Ceca (#10).

 

L’Italia, con poco più di 20 milioni di indirizzi connessi, resta in nona posizione nella top ten globale degli indirizzi Ipv4, con una crescita dell’1% rispetto al trimestre precedente e una diminuzione del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il nostro Paese, infine, si è reso responsabile dello 0,9% degli attacchi informatici generati a livello globale, contro il 41% generato dalla Cina.