‘Deep web’ nuova zona franca per i pedofili: 4 arresti a Catania. Don Di Noto, ‘favorire identificazione bimbi coinvolti’

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Il deep web è un mondo nascosto vasto circa 550 volte rispetto al web visibile. Una ‘free zone’ utilizzata dai pedofili e dai pedocriminali in quasi perfetto anonimato e che le Polizie del mondo faticano a controllare.

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Deep web

La pedopornografia ha trovato nel web un nuovo porto franco: il pericolo si annida soprattutto nel cosiddetto ‘deep web‘, la parte ‘nascosta’ di internet, che sta alimentando in maniera incontrollabile la produzione, divulgazione e detenzione di materiale pedofilo e relativo ad abusi sui bambini.

I nuovi dati, diffusi dall’associazione Meter, non lasciano spazio a dubbi: solo nei primi 5 mesi di quest’anno sono stati segnalati 28.024 siti e riferimenti pedofili e pedopornografici, dai 56.357 del 2012.

 

Proprio stamani, la Polizia Postale di Catania ha arrestato 4 persone arrestate e identificato due vittime di abusi – un bambino e una bambina di età inferiore ai 10 anni. Il gruppo agiva proprio nel ‘deep web’ e l’operazione è la prima ad aggredire questo ‘mondo parallelo’.

Il deep web, è “un mondo nascosto vasto circa 550 volte rispetto al web visibile…Una ‘free zone’ utilizzata dai pedofili e dai pedocriminali in quasi perfetto anonimato e che le Polizie del mondo, ma anche le agenzie educative e di prevenzione faticano a controllare”, denunciava l’associazione nel suo report 2012, segnalando altresì il ruolo sempre più centrale dei social network nella diffusione di fenomeni quali il ‘grooming’.

 

Per contrastare questi crimini, don Fortunato Di Noto dell’associazione Meter, sollecita, pur con le dovute cautele, “che il data base dell’Interpol con i volti dei bambini (ca. 600.000) estrapolati dai sequestri del materiale pedopornografico sia maggiormente utilizzabile dalla parti offese, dai magistrati, e se necessario rendere pubbliche alcune foto di bambini in pericolo”.

Per don Di Noto, il lavoro di contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia sarà sempre più complesso e difficile, “fino a quando le forze investigative e nuove norme giuridiche non favoriranno l’individuazione delle centinaia di migliaia di bambini coinvolti”. (a.t.)