Libertà dei media e pluralismo, incertezza e poco potere alla Ue

di Raffaella Natale |

Di seguito le conclusioni del Report del Centro per il pluralismo e la libertà dei media, disponibile a piè di pagina.

Unione Europea


Pier Luigi Parcu

Pluralismo dell’informazione, indipendenza dei mezzi di comunicazione, ruolo d’internet e avvento della media company che operano solo online sono al centro del Rapporto ‘European Union Competencies in Respect of Media Pluralism and Media Freedom‘ pubblicato dal Centro per il pluralismo e la libertà dei media di Firenze, facente capo al Centro di studi avanzati “Robert Schuman” dell’Istituto universitario europeo (EUI).

 

Lo Studio, commissionato dalla Commissione europea, illustra la condizione della libertà dei media e del pluralismo, ed entra nel merito del dibattito, anche accademico, sugli aspetti sociali, economici e politici della questione e le conseguenti implicazioni.

Pluralismo e libertà dei media, si sottolinea nel Rapporto, sono “condizioni essenziali per il funzionamento, la sostenibilità e legittimità di un governo democratico e si indicano, pertanto, le giuste azioni politiche per assicurare il rispetto di queste condizioni”.

 

Lo Studio offre il punto sullo stato dell’arte dei media in Europa, approfondendo anche il lato economico, le proprietà e le tendenze alla concentrazione, senza tralasciare il ruolo d’internet nell’informazione e l’impatto della globalizzazione e delle nuove compagnie che operano solo sul web. 

 

La parte centrale del Rapporto esamina il confronto sugli strumenti legali e di giurisprudenza, come anche quelli a disposizione dell’Ue, atti a garantire la libertà dei media e il pluralismo.

Al momento, si rileva, sono previsti pochi strumenti a disposizione della Ue e regna un’incertezza generale in questo campo.

Nel Documento si suggerisce come usare la legislazione attualmente in vigore o modificarla in modo da agire più energicamente ed efficientemente.

 

Il Centro per il pluralismo e la libertà dei media è stato istituito presso il  Centro di studi avanzati “Robert Schuman” come parte dell’Istituto universitario europeo (EUI) con un cofinanziamento della Ue di 600 mila euro (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il Centro, dal professor Pier Luigi Parcu, porta avanti quattro attività specifiche: ricerca teorica ed applicata (serie di documenti di lavoro, studi strategici, osservatorio sul pluralismo dei media), dibattiti, attività didattiche e formative (seminari, corsi estivi di formazione) e diffusione di risultati e soluzioni.

 

 

Per maggiori approfondimenti:

European Union Competencies in Respect of Media Pluralism and Media Freedom