Fastweb: accordo sulla cessione dei call center e delle field operations a Visiant e Huawei. Introdotte importanti garanzie per i lavoratori

di Alessandra Talarico |

Dopo una lunga trattativa, i sindacati sono riusciti a imporre importanti norme di garanzia nei confronti del personale ceduto, impedendo così che la cessione mascherasse in realtà la volontà di licenziare i dipendenti di questi due rami d’azienda.

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Call center

Dopo una trattativa definita “durissima” dai sindacati e che si è protratta per 30 ore consecutive, è stato chiuso infine l’accordo per la cessione dei rami d’azienda Fastweb relativi alle attività “Customer Care & Customer Base Management” (call center) e “Field Network Creation & Operation” (manutenzione delle reti) a, rispettivamente, Visiant (con un contratto di appalto di servizio della durata di 7 anni) e Huawei (contratto quinquennale).

700, complessivamente, i lavoratori coinvolti nella dismissione: circa 600 quelli dei call center – dislocati tra Bologna, Catania, Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino – e altri 100 operanti nella manutenzione della rete nelle sedi di Bari, Bologna, Catania, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Sesto Fiorentino, Torino.

 

L’intesa – rendono noto SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL e UGL-Telecomunicazioni – stabilisce importanti norme di garanzia nei confronti del personale ceduto, introducendo anche la reinternalizzazione in Fastweb in caso di crisi occupazionale e fissando principi innovativi e fondamentali per la tutela delle condizioni economico-normative del personale.

Si impedisce così la ignobile prassi di mascherare con una cessione l’obiettivo di licenziare i lavoratori Fastweb, come spesso accade con operazioni di questo genere.

 

Le garanzie cosi ottenute, comunicano i sindacati “rappresentano la garanzia della continuità lavorativa (anche di lunga prospettiva) dei lavoratori ceduti avendo dovuto Fastweb sottoscrivere obblighi che le impongono una ‘responsabilità sociale’ nei confronti del personale ceduto”.

In altre parole non saranno solo le nuove aziende a dover garantire l’occupazione, ma anche  Fastweb, che  avrà, anzi, la responsabilità di assicurare il futuro ai lavoratori interessati, garantendo volumi di attività tali da dare certezza sulla totale occupazione dei lavoratori ceduti; individuando, nel caso  di risoluzione o cessazione anticipata del contratto di appalto, fallimento o ammissione alle procedure concorsuali, un nuovo fornitore di servizi che dovrà assumere tutto il personale oggetto della procedura alle medesime condizioni previste dagli accordi sottoscritti.

In caso non si trovasse un nuovo fornitore, Fastweb si anche impegnata a re-internalizzare le attività e il personale originariamente ceduto, assicurando la continuità occupazionale alle medesime condizioni previste dall’accordo e oggi in essere.

 

L’azienda, inoltre, non potrà fare nuove cessioni di rami aziendali sino alla fine del 2014, garantendo l’assetto aziendale oggi in essere.

Oltre alle responsabilità in capo a Fastweb, anche Huawei si è impegnata ad assumere, al termine dei 5 anni previsti dal contratto d’appalto, tutto il personale oggetto della cessione originaria e alle medesime condizioni normative ed economiche.

 

Per Visiant next è previsto che alla fine del sesto anno (1 anno prima della scadenza del contratto) ci sia un’operazione di fusione per incorporazione dentro Visiant Contact (azienda di 4000 dipendenti che opera nel settore dei customer), con la garanzia del mantenimento tutte le condizioni economiche e normative in essere per i lavoratori.

“Queste garanzie – spiegano ancora i sindacati – rappresentano un’assoluta novità nell’ambito delle procedure di cessione di rami aziendali, perché introducono il principio della responsabilità sociale dell’azienda cedente che resterà responsabile, anche dopo la cessione, del futuro dei lavoratori ceduti”.

 

Queste novità, che dovranno ora essere sottoposte al vaglio del personale Fastweb – che dovrà comunicare la loro approvazione entro il 18 maggio – possono infine aprire uno spiraglio nelle discussioni relative al rinnovo del Contratto nazionale di lavoro del settore tlc, bloccate da mesi proprio sulle clausole sociali da garantire nelle operazioni di cessioni di rami e negli appalti.