Frequenze: beauty contest in Consiglio dei Ministri. Corrado Passera potrebbe presentare già oggi il provvedimento sull’asta

di Raffaella Natale |

Domani sera cena a Palazzo Chigi con i leader di Pd, Pdl e Udc. Tra le ‘portate’ anche il nodo Rai.

Italia


Corrado Passera

Nella giornata di oggi si potrebbe finalmente sciogliere il nodo del beauty contest, la cui moratoria scade giovedì 19 aprile.

In mattinata è stata, infatti, indetta una riunione con i ministri economici, a cui il premier Mario Monti parteciperà di ritorno da Villa Pamphilj, dove incontrerà l’Emiro del Qatar Sheikh Hamad Bin Khalifa Al Thani.

Alle 17.30 Monti presiederà un Consiglio straordinario dedicato alla revisione del sistema fiscale, tra le varie ed eventuali potrebbe rientrare la discussione sull’asta delle frequenze Tv.

Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, dovrebbe portare all’attenzione dei suoi colleghi il provvedimento per azzerare il beauty contest e avviare la gara. Intervento apertamente osteggiato da Mediaset. Tema che potrebbe aumentare l’irritazione del Pdl, già sul piede di guerra sul fronte del lavoro.

 

Sempre nel CDM di oggi, il governo potrebbe sbloccare un dossier che Monti sinora ha preferito congelare: il Fondo per lo Sviluppo nel quale sono destinate a confluire le entrate fiscali derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, ma anche le risorse che via via affluiranno dagli effetti della spenging review, la revisione globale della spesa pubblica in corso sotto la regia del ministro Pietro Giarda.

Il Fondo per lo sviluppo, se Monti supererà i suoi dubbi, è destinato a diventare il contenitore che, non subito, potrebbe contribuire ad abbattere l’aliquota più basse delle imposte. Ma all’interno dell’esecutivo vi sono diverse visioni sull’utilizzo delle risorse che andranno a formare il Fondo, per esempio Corrado Passera vorrebbe che andassero a stimolare le spese per investimenti.

 

Nel Consiglio dei Ministri di oggi, si sarebbe dovuto discutere e approvare anche il Documento di Economia e Finanza, col quale il governo è tenuto ogni anno a comunicare al Parlamento e alla Commissione europea le sue tabelle e la sua visione dell’economia nazionale nell’anno in corso e nei tre successivi. Ma per una serie di ragioni – la complessa elaborazione dei dati da parte della Ragioneria, la necessità di una completa “digestione” da parte del Presidente del Consiglio, l’attesa dei “numeri” della Banca d’Italia – il varo del Def è stato rinviato al prossimo CDM, che dovrebbe essere convocato per mercoledì.

 

Domani sera, intanto, Monti si incontrerà a Palazzo Chigi col segretario del Pd Pier Luigi Bersani, con quello del Pd Angelino Alfano e col leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, nel corso di una cena che si preannuncia lunga, si affronteranno i tanti dossier sui quali non c’è ancora un accordo: Rai, Imu, esodati, mercato del lavoro e naturalmente il premier ascolterà tutte le proposte utili a rendere efficace il provvedimento di maggio per lo sviluppo.

 

Una cena che secondo alcuni è stata voluta per stemperare le tensioni con i partiti e cercare di siglare un nuovo patto che porti il governo fuori dall’attuale stato di impasse, anche a causa delle difficoltà crescenti dei partiti che, in vista dell’imminente voto, come ha detto il leader del Pd devono in qualche modo rispondere allo scontento del Paese.

 

Con i leader dei tre partiti, il capo del governo discuterà principalmente di questo. Ascolterà le loro proposte e ribadirà le sue convinzioni sul pacchetto delle riforme, a partire da quella sul lavoro.

La cena prevedrà anche dei ‘piatti’ molto caldi: Rai, nodo degli esodati e Imu.

 

Intanto su altro fronte, si anima il dibattito nazionale sul rinnovo dei vertici Agcom, previsto per maggio.

In un intervento su Affari & Finanza di Repubblica, Paolo Gentiloni del Pd sottolinea che la questione non può essere affrontata “come uno dei tanti dossier di nomine da sbrigare con un accordo tra partiti e gruppi”.

Secondo Gentiloni, “appena nominata, la nuova Agcom dovrà decidere subito su questioni controverse e delicate come i temi per l’asta delle frequenze non più assegnate con il beauty contest, o i rapporti tra Telecom Italia e i suoi clienti nell’ultimo miglio della rete”.

 

“E’ bene – ha commentato Gentiloni – che si sviluppi un confronto pubblico trasparente così che i parlamentari che saranno chiamati a votare lo facciano dopo aver valutato, anche attraverso audizioni dei candidati, la competenza e l’autonomia di ciascuno“.