Rai: si scaldano gli animi in attesa del vertice a Palazzo Chigi. Si rischia la guerra dei veti?

di Raffaella Natale |

Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha commentato: 'Per la maggiore azienda culturale del Paese e per tutti i suoi dipendenti il futuro è certamente una priorità'.

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Mario Monti

L’appuntamento è fissato per domani sera a Palazzo Chigi e si discuterà di Rai e giustizia. Segno che il premier non intende subire pressioni da parte di nessuno, specie dal Pdl che nei giorni scorsi ha detto chiaramente che la Rai ‘non è affare del governo Monti’ (Leggi Articolo Key4biz).

Giovedì sera, alle ore 20, il segretario del Pdl Angelino Alfano, il segretario del Pd Pierluigi Bersani, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini incontreranno Mario Monti e stavolta la riunione non salterà. La discussione sulle nomine del Cda di Viale Mazzini, in scadenza il 28 marzo, non può più essere rimandata.

 

Stamani il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha commentato che il suo ruolo non gli permette di intervenire in ciò che “è di competenza del governo e del Parlamento. Dico solo che per la maggiore azienda culturale del Paese e per tutti i suoi dipendenti, sia quelli che ci lavorano dentro sia quelli che fanno parte dell’indotto, il futuro è certamente una priorità. Al momento non posso dire altro“.

 

Monti domani esporrà ai rappresentanti dei partiti che sostengono il governo l’agenda dell’esecutivo per i prossimi mesi e cercherà di stemperare le tensioni.

Ma la cosa non sarà di certo facile. Ieri sera Bersani replicava ad Alfano sostenendo che “E’ da irresponsabili accendere dei fuochi in un momento in cui c’è da far andare avanti l’azione di governo“.

Il  segretario del Pdl rispondeva: “Bersani non parli solo della Rai, l’emergenza è l’economia. C’è un governo votato dal parlamento chiamato ad occuparsi della vera emergenza, che è l’economia. E Casini e Bersani di cosa vogliono parlare? Di Rai e giustizia”.

 

“Se si parla di lavoro, sono contento, basta che non sia un modo per svicolare da altri temi“, ribatteva ancora Bersani, che sulla Tv pubblica non intende mollare: “Quando ci vedremo giovedì chiederò spiegazioni a Monti sulla Rai. Non è vero che non si può fare niente, questo sia chiaro. Se il governo rinuncia alla riforma, deve motivare la sua posizione“.

 

Il segretario del Pd prevede la difficoltà di aprire una crisi di governo sulla Rai, ma non esclude l’intervento legislativo, magari con un minidecreto che riduca il numero dei consiglieri da 9 a 5 e deleghi al direttore generale poteri più ampi.

 

Il Ministero dello Sviluppo economico, Corrado Passera, in un’intervista al Sole 24 Ore, ha però detto chiaramente che non è ancora tempo per una nuova governance e “alle nomine del nuovo Consiglio, essendo tra un mese, si arriverà per definizione con la governance attuale” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Ma il Pd ci starà? E diversamente, ci starà il Pdl? O comincerà il gioco di veti incrociati, che l’Italia ha già visto tante volte, che paralizzerà l’attività del governo tecnico.

 

“Monti stia attento – ha detto Paolo Gentiloni – Rischia di far scoppiare una guerra di veti”.

“Sono contrario alle ritorsioni del Pd contro l’esecutivo – ha spiegato – Ma temo che una guerra di veti sia nella logica delle cose. Inevitabile. Se lo stop è frutto di un veto berlusconiano, si crea un precedente pericoloso”.