Amazon: perdite per 200 mln di dollari. Colpa del Kindle Fire

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Dopo aver annunciato le previsioni, il titolo di Amazon ha perso il 18% negli scambi after-hours dopo aver già segnato un -4% nella seduta di martedì.

Stati Uniti


Jeff Bezos

Prima di lanciare il tablet Kindle Fire, Amazon aveva avuto un brusco calo dei profitti nel terzo trimestre e le previsioni erano molto deludenti. Oggi possiamo dire con certezza che le feste natalizie non  saranno molto tranquille per il leader dell’eCommerce.

Ieri sera, dopo la chiusura della Borsa di Wall Street, Amazon ha annunciato che per il quarto trimestre potrebbe perdere fino a 200 milioni di dollari.

A pesare sul bilancio è il lancio del Kindle Fire (15 novembre), venduto al prezzo di 199 dollari. Un prezzo veramente piccolo che gli permetterà solo di recuperare le spese, esclusi i costi della pubblicità. Di conseguenza, il margine lordo potrebbe perdere due punti percentuali.  

 

Secondo Anthony DiClemente di Barclays Capital, il prossimo anno Amazon venderà 21 milioni di device Kindle (eReader e tablet). La società fino a oggi non ha voluto fornire i numeri.

 

Da quando sono stati presentati al pubblico, a fine settembre,” gli ordini per l’eReader Kindle si sono raddoppiati rispetto a quelli della versione precedente. E, considerando le prenotazioni del Kindle Fire, saremo costretti ad aumentare la produzione per realizzarne alcuni milioni in più rispetto a quanto avevamo preventivato”, ha detto il Ceo di Amazon Jeff Bezos. Tuttavia, nonostante la forte domanda, gli obiettivi di fatturato per il quarto trimestre restano deludenti.

 

Amazon punta su entrate comprese tra 16,5 e 18,7 miliardi di dollari. Ma gli analisti stimavano 18,1 miliardi.

Nel terzo trimestre, la società ha registrato un utile netto di 63 milioni di dollari, in calo del 73% rispetto all’anno precedente. Parliamo di 14 cent per azione mentre gli investitori si aspettavano almeno 24 cent.

Il fatturato è aumentato del 44% a 10,88 miliardi di dollari. Ma gli analisti stimavano 10,95 miliardi. Le vendite all’estero sono cresciute del 44%, che però si riducono al 33% se escludiamo gli effetti positivi del tasso di cambio.

 

Negli scambi after-hours il titolo perdeva quasi il 18%, dopo aver già segnato un -4% nella seduta di martedì.