Pubblicità: ancora in calo nei primi cinque mesi del 2011. Ma reggono bene web, Tv digitale e out of home tv

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Gli investimenti su internet, superando i 230 milioni di euro senza considerare il search, continuano a crescere a doppia cifra (+15,6%) rispetto al 2010.

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Gli investimenti pubblicitari, anche a maggio, si sono mantenuti a un livello inferiore rispetto al 2010. Lo scenario, secondo le previsioni diffuse sia da Nielsen che da diversi istituti e associazioni, dovrebbe migliorare nella seconda parte del 2011.
Complessivamente nei primi 5 mesi del 2011 sono stati spesi oltre 3,8 miliardi con una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2010 del -2,8%. Tale risultato è dovuto principalmente alla flessione, in questa prima fase dell’anno, degli investimenti di due settori fondamentali per il mercato pubblicitario: alimentari e telecomunicazioni. A livello di mezzi i cali più consistenti si sono registrati sulla tv tradizionale, sulla stampa (in particolare free press) e sulla radio. In controtendenza Internet, le piattaforme digitali (satellite e DTT) e l’out of home tv.

 

La televisione, considerando anche i marchi Sky e Fox e le tv digitali rilevate da Nielsen, chiude i primi cinque mesi in calo (-2,3%), con una raccolta superiore  a 2,1 miliardi di euro. Mentre alcune emittenti generaliste hanno chiuso i primi 5 mesi in calo, si conferma in forte crescita l’advertising sulle emittenti trasmesse in digitale terrestre con aumenti in alcuni casi superiori al 100%. Molto positivi anche i dati relativi alle emittenti satellitari dopo un inizio dell’anno negativo.

Gli investimenti su internet, superando i 230 milioni di euro senza considerare il search, continuano a crescere a doppia cifra (+15,6%) rispetto al 2010. Positivi anche i dati relativi all’out of home tv che registra un aumento del +1,7%.

Il direct mail perde il -3,6% nei primi 5 mesi dell’anno ma nel mese di maggio il risultato è stato in linea con lo stesso mese del 2010. In calo l’advertising su tutti gli altri mezzi rilevati da Nielsen.

 

Un elemento che fa ben sperare per la restante parte dell’anno è che, a differenza del 2009, la diminuzione dell’advertising rimane circoscritta ad alcuni settori. Sono principalmente alimentari e telecomunicazioni (per entrambi -9,4%), rispettivamente il primo e il terzo settore merceologico in termini di valore dell’advertising, a determinare il calo di questi primi cinque mesi. In netto calo anche finanza/assicurazioni (-13,9%) in buona ripresa però nel mese di maggio. Tra gli altri settori trainanti del mercato si registrano crescite nel caso di automobili (+6,5%), media/editoria (+2,5%), cura persona (+11,0%) farmaceutici/sanitari (+11,9%) o cali molto più contenuti per abbigliamento (-0,3%) e distribuzione (-4,7%).