Business e nuove tecnologie: sdoganato l’Instant messaging sul posto di lavoro. Secondo studio Usa distrae meno del telefono

di Alessandra Talarico |

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Instant messaging

È stata sfatata da uno studio Usa la convinzione che l’uso di sistemi di comunicazione istantanea (Instant messaging) sul posto di lavoro causi un calo della produttività.

Anzi, secondo uno studio condotto dai ricercatori della Ohio State University e della University of California, i dipendenti che utilizzano l’instant messaging interrompono meno il proprio lavoro rispetto a quelli che non lo usano.

 

La similarità tra sistemi IM, un tempo invisi alla maggior parte delle aziende, e le email ha infine accelerato lo sdoganamento di questi strumenti di conversazione ‘istantanea’, che si voleva inizialmente relegare più che altro a una moda per ragazzini incapaci di comunicare faccia a faccia.

 

Si è sempre pensato, inoltre, che i sistemi di messaging istantaneo causassero un aumento delle distrazioni e una notevole perdita di produttività sul posto di lavoro, per il fatto che vengono utilizzati in aggiunta a telefono, conversazioni faccia a faccia e posta elettronica.

Ma così non è, secondo R. Kelly Garrett – co-autore dello studio e docente di comunicazione presso la Ohio State University – che ha dimostrato l’inesattezza di questa tesi, ribaltandola.

Spiega infatti Garrett che la messaggistica istantanea è meglio compatibile con le diverse mansioni lavorative perché si hanno sì più conversazioni sul Pc, ma più brevi di quanto accadrebbe utilizzando gli altri strumenti di comunicazione disponibili.

 

Lo studio, finanziato dalla National Science Foundation e dal Center for Research on Information Technology and Organizations, ha coinvolto 912 persone che utilizzano il Pc per almeno 5 ore al giorno in ufficio. I risultati dell’indagine sono stati pubblicati recentemente sul Journal of Computer Mediated Communication.

 

“Abbiamo riscontrato – ha spiegato Garrett – che l’effetto dei sistemi IM è positivo e porta vantaggi in ambiti in cui molti temevano potesse essere deleterio: le persone che li utilizzano ritengono di subire meno interruzioni”.

 

La chiave, insomma, sta come sempre non nella tecnologia in sé, ma nell’uso che se ne fa.

 

Sul posto di lavoro, in particolare, i sistemi di messaggistica istantanea permettono di cooperare in maniera più attiva con i colleghi: molti li usano per verificare se questi sono occupati prima di interromperli in maniera più intrusiva o per chiedere chiarimenti rapidi su un determinato argomento invece che intavolare una più lunga e impegnativa conversazione faccia a faccia.

 

L’Instant messaging, spiega ancora Garrett, dà libertà di gestire in maniera ottimale come e quando comunicare con i colleghi, informandoli sul proprio stato (libero o occupato), rimandando le eventuali risposte al momento più opportuno o – dal momento che è socialmente accettabile – cassando le conversazioni maggiormente invasive.

 

Una tecnologia a misura di lavoratore, insomma, innovativa proprio per l’uso che ne viene fatto: niente estenuanti conversazioni sui massimi sistemi, ma brevi scambi utili a migliorare le proprie performance ottimizzando i tempi.