L'intervento

Contenuti illegali e fake news, Roberto Viola (DG Connect) ‘La Commissione Ue interverrà nel 2018’

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Roberto Viola, Direttore Generale della DG Connect della Commissione Europea, oggi al Festival Eurovisioni: ‘La Commissione Ue vuole intervenire su contenuti illegali in rete e fake news. Ma non ci sarà il ministero della verità europeo e nessuna nuova legislazione’.

“Nel 2018 nel programma di lavoro della Commissione Europea presentato qualche giorno fa al Parlamento c’è l’impegno di intervenire sui contenuti illegali in rete e sulle fake news. Ma non ci sarà il ministero della verità europeo e Nessuna nuova legislazione”. Lo ha detto oggi a Roma Roberto Viola, Direttore generale della DG Connect della Commissione Europea, intervenendo alla XXXI edizione del Festival Eurovisioni.

 

Mondo virtuale, stesse regole del mondo reale

Viola ha poi proseguito il suo intervento aggiungendo che “la Commissione Europea ha già detto che non ci possono essere nel mondo virtuale regole diverse da quelle del mondo reale” ed è per questo che contenuti a carattere terroristico e pedo-pornografico vanno segnalati alle piattaforme e immediatamente rimossi.

Il principio da seguire, nella Ue come negli Usa, è quello secondo cui le piattaforme hanno la presunzione di ignoranza. “Ma appena segnalato qualcosa di illegale, le piattaforme debbono intervenire”, aggiunge Viola, precisando che “Se vedremo che le piattaforme non intervengono, allora la Commissione Europea predisporrà interventi legislativi”.

Difesa delle regole del giornalismo professionale

L’obbligo di verifica delle notizie e delle fonti, valido per tutti i media tradizionali, è saltato nei social media. “In Europa per fortuna abbiamo anticorpi adeguati – prosegue Viola – ma la Commissione sostiene il diritto degli editori a far valere i loro diritti”. Come un editore di musica può pretendere la riscossione dei diritti sull’utilizzo dei suoi brani, cosi la Commissione Europea vuole che lo stesso principio sia valido per gli editori delle news nei confronti di chi utilizza i suoi contenuti.

Le competenze digitali

Per evitare il rischio di una disinformazione dilagante, è necessario poi che la società civile abbia un suo spazio ed una sua dignità in questo dibattito. Fondamentale in questo senso l’educazione digitale. “Bisogna spiegare ai ragazzi come trovare le buone informazioni sulla rete – aggiunge Viola – Il primo grado di accesso sono gli insegnanti. L’educazione è certo competenza primaria degli Stati, ma la Commissione Europea è pronta a lavorare con gli stati per aiutare in questo senso”.

Dibattito in corso su chi finanzia pubblicità sui social media

Al Senato e al Congresso Usa le piattaforme si sono impegnate a fare trasparenza sui criteri per l’attribuzione della pubblicità sui social media, per prevenire il rischio di finanziare siti di fake news o contenuti illegali. “Anche la Commissione Europea vuol intervenire in questo ambito”, ha detto Viola.

Finanziamento del giornalismo pubblico

Se ne è discusso anche al G7 che ha dato il suo ok. Mentre per quanto riguarda il diritto d’autore per gli editori di carta stampata, c’è un value gap, una discrepanza fra la remunerazione degli autori e i profitti fatti dalle piattaforme. “Se le piattaforme sono attori passivi, debbono rimuovere i contenuti per i quali non vogliono pagare – ha detto Viola – Se vogliono pagare, allora debbono remunerare giustamente gli autori, non con le briciole. Abbiamo presentato una proposta di direttiva in questo senso”. Infine, per quanto riguarda la direttiva cavo-satellite: la riforma proposta dalla Commissione è di garantire la clearance nazionale delle trasmissioni su tutta l’Europa.